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Nuovo Tardini, Europa Verdi: “Stop al progetto”

“Uno Stadio per Parma, ispirato da Parma”

“Gravi mancanze su mobilità, verde ed energia. No al parcheggio sotterraneo, attrattore di traffico: la Lega Calcio permette di derogare”

Per la Co-portavoce di Europa Verde Ximena Malaga Palacio: “Stiamo parlando di uno stadio nuovo che rischia di nascere già vecchio, lontano dalla transizione ecologica tanto auspicata e che lascia o, anzi, aggrava i problemi di mobilità, verde pubblico e consumi di energia. Europa Verde, dopo aver analizzato il progetto preliminare e seguito le commissioni consiliari, ritiene che non sussistano le condizioni minime per approvarlo. Chiediamo quindi all’Amministrazione Comunale di rimandare il progetto dello stadio al soggetto proponente Parma Calcio affinché siano riformulati almeno questi tre aspetti: mobilità, verde ed energia. Dal Progetto Preliminare pubblicato lo scorso 16 giugno saltano all’occhio dettagli che dimostrano una preoccupante disattenzione verso le premesse su miglioramento della viabilità e promozione del trasporto sostenibile dai Verdi sostenute a più riprese, oltre che verso gli stessi vincoli dei regolamenti comunali sulla tutela del verde.

Mobilità. La previsione di scavi sotto Piazzale Risorgimento, per ottenere 160 posti auto interrati riservati alla Tribuna d’Onore non può far parte di un restyling coerente con le necessità di sostenibilità ambientale e vivibilità del quartiere e della città intera.

Una scelta sulla quale chiediamo a progettisti e committenti di tornare indietro, tenendo in considerazione che gli stessi criteri infrastrutturali per gli stadi di serie A emanati dalla Lega Nazionale Professionisti prevedono numerose deroghe alla necessità di parcheggi in loco, con motivazioni quali “ubicazione dello stadio” e “provvedimenti delle competenti autorità amministrative e/o di pubblica sicurezza locali” tra quelle sufficienti per ottenerle. Riteniamo difficile, una volta esclusa la sua “obbligatorietà” comprendere come la realizzazione di un nuovo parcheggio in loco dovrebbe “Incoraggiare l’uso del trasporto pubblico e l’accesso non veicolare allo stadio” come si legge tra gli obiettivi del progetto” specifica la Coportavoce. Incomprensibile l’assenza di grandi aree dedicate al deposito delle biciclette in un progetto che racconta simili premesse. Basterebbe osservare le migliaia di ciclisti che invadono le ciclovie attorno allo stadio di Copenaghen prima e dopo le partite, per comprendere il potenziale influsso positivo sulla mobilità del quartiere di un restyling che si ponga concretamente l’obiettivo di rompere con obsoleti modelli di sviluppo urbano autocentrici. Il valore aggiunto che il posizionamento attuale fornisce allo stadio è la possibilità di raggiungerlo a piedi e in bicicletta da tutta la città. L’esistenza di parcheggi scambiatori collegati dall’arco della tangenziale, di una rete di mezzi pubblici per e dal centro storico, e di navette per i tifosi, sono enormi opportunità, da potenziare e integrare con soluzioni innovative per rivoluzionare la mobilità nel quartiere e superare le problematiche legate a traffico e inquinamento che innegabilmente hanno il potenziale di affliggere gli abitanti delle zone limitrofe.

Verde pubblico. Dai disegni e dalle note si evince l’intenzione di eliminare l’importante filare di grandi tigli posti dietro lo storico arco trionfale (sottoposto a vincolo paesaggistico), con previsione di sostituire le importanti alberature con qualche pianta in vaso. Evidenzia Malaga Palacio: “La zona dello stadio appartiene interamente alla Rete Ecologica Urbana e il PSC si pone molto chiaramente obiettivi di “tutela e valorizzazione” rispetto al verde pubblico che appartenente a questa categoria. Come si giustificano abbattimenti di alberature sane per far posto a piazzali e parcheggi interrati rispetto all’obiettivo molto chiaro del PSC di “mantenere e potenziare al continuità funzionale delle aree naturali attraverso l’integrazione e il rafforzamento”? O ancora di “evitare l’eliminazione o il danneggiamento delle formazioni arboree esistenti”?”

Energia. Insufficienti risultano poi le premesse legate alla sostenibilità energetica dello Stadio: di fronte a grandi strutture energivore non è sufficiente seguire gli standard ma occorre innovare, in Europa ad esempio si distingue la Johan Cruijff Arena, casa dell’Ajax di Amsterdam, dotata di 4200 pannelli solari e di una turbina eolica collegati a un sistema da 3MW che utilizza batterie “esauste” di auto elettriche per lo stoccaggio. Innovazioni che rappresentano quindi non meri costi ma veri e propri investimenti. Concessione. Oltre agli aspetti progettuali sorgono perplessità anche rispetto alle aree commerciali previste. Davanti allo scenario delle innumerevoli vetrine chiuse in centro, sintomo anche dell’incapacità amministrativa di sostenere il commercio nel centro storico, preoccupano non tanto i 2500 mq di superficie commerciale a progetto ma la totale assenza di garanzie e vincoli sulle dimensioni delle singole attività e sugli affitti rispetto a quelli esistenti in zona.

L’investimento del privato (80 milioni €) è molto consistente e altrettanto il vincolo di durata della concessione (90 anni). Andrebbe rivisto al ribasso su entrambi gli aspetti, sfrondando di quelle parti che trasformano lo stadio in qualcosa d’altro, al momento non ben definito. In merito all’uso dello stadio Europa Verde ritiene che nella concessione al privato vada inserito l’obbligo di una quota significativa di giorni /anno per l’utilizzo gratuito per manifestazioni di sport giovanile. Infine una nota politica. Dispiace che finora i cittadini siano stati esclusi da processi partecipativi, come se lo stadio fosse un affare esclusivo tra Parma Calcio e Amministrazione Comunale. Si è ancora in tempo, fermando il processo di autorizzazione, per pubblicizzare il progetto e coinvolgere e ascoltare i cittadini. In secondo luogo un progetto di tale portata per la città dovrebbe essere approvato all’unanimità dal consiglio comunale, o almeno da una ampia maggioranza. Se così non avvenisse Europa Verde si chiede con quale credibilità possano Effetto Parma, Pd e altri, presentarsi assieme alle prossime elezioni.

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