La Gazzetta di Parma si sofferma nel dettaglio sulla crescita dei crociati, autori a Torino della miglior prestazione stagionale
PRUDENTI CON LICENZA DI SPINGERE. Il tecnico Roberto D’Aversa ha giustamente sottolineato che quello visto all’opera sabato allo stadio Olimpico-Grande Torino è stato il più bel Parma della stagione. Non ha di certo snaturato il proprio credo tattico, incentrato su equilibrio e prudenza (non inganni, però, il 34% del possesso palla dovuto, in primis, all’andamento favorevole della partita) ma, a differenza di altre volte, è riuscito a creare un maggior volume di gioco e molte più occasioni da rete, se si considerano gli undici tiri verso la porta di cui sette diretti nello specchio. Un’evoluzione inaspettata che avrebbe potuto rendere ancora più ampio il divario limitato nel finale da almeno un paio di pregevoli interventi di Sirigu.
QUEI DUE DAVANTI MA NON SOLO. La manovra offensiva ha tratto sicuramente profitto dal rientro a pieno regime della coppia Inglese–Gervinho, entrambi a segno nel corso del primo tempo, però sarebbe sbagliato attribuire i meriti alla rinascita dei crociati unicamente ai due elementi più pericolosi. D’Aversa ci ha messo molto del suo inserendo forze fresche in ogni reparto, necessarie per contrastare la fisicità del Torino ed alla fine le sue scelte coraggiose sono state premiate anche grazie all’invidiabile e sorprendente tenuta di chi, complici alcuni infortuni in tempi recenti, non era più abituato ai 90′. Organizzazione, determinazione e condizione atletica, un dominio lampante sotto ogni punto di vista.
ORA LO SCATTO IN PIU’. Dopo la sosta il calendario proporrà anche sfide casalinghe decisamente alla portata con dirette concorrenti come Sassuolo, Chievo e Bologna. Guai però a sedersi sugli allori come avvenuto in parte al rientro dall’ultima pausa: il Parma dovrà conservare sempre lo spirito e la compattezza di Torino per compiere un ulteriore salto di qualità in vista dell’obiettivo salvezza un po’ meno lontano.