Da Cesare Maldini allo stesso D’Aversa passando per Ranieri e Guidolin, sono tanti i casi in cui il ribaltone in panchina si è rivelato azzeccato
Cambiare in corsa può dare i suoi frutti. L’approfondimento della Gazzetta di Parma prende in esame i ribaltoni degli ultimi quarant’anni sulla panchina del Parma spesso rigenerato dal nuovo allenatore. I casi più eclatanti, considerando il poco tempo a disposizione, riguardano Cesare Maldini, dieci partite nel 1979 e promozione in serie B dopo lo spareggio di Vicenza con la Triestina, e Claudio Ranieri che subentrò nel febbraio 2007 e in quindici giornate condusse la squadra ad una miracolosa salvezza. Lasciò il segno anche Franco Colomba che nell’aprile 2011 prese il testimone da Marino e fece l’impresa di mantenere la categoria. Stesso obiettivo raggiunto da Carmignani nel 2002 e nel 2005, due esperienze più fortunate rispetto alla prima nel 1985 quando, sempre in corsa, non riuscì a evitare la caduta in C.
PROMOZIONI. Guardando ai vertici non sono passate inosservate le promozioni con Francesco Guidolin nel 2009 e Roberto D’Aversa tra il 2017 e il 2018, entrambi chiamati in sella a stagione già iniziata al posto di Cagni e Apolloni.
FLOP. Non sempre, però, il cambio è stato azzeccato: basti pensare alle gestioni degli argentini Daniel Passarella e Hector Cuper che, accompagnati da grandi attese, raccolsero risultati molto deludenti e furono, a loro volta, rimpiazzati nel corso del campionato.