L’allenatore di quel Parma rievoca la storica partita del Dall’Ara di quindici anni fa. “Una delle più grandi soddisfazioni avute in carriera”
L’ex tecnico del Parma, Gedeone Carmignani, rivive nel corso di un’intervista alla Gazzetta di Parma l’epico doppio spareggio-salvezza col Bologna di quindici anni fa. “Alla fine di ogni giornata di lavoro scrivo una sorta di diario calcistico. Allora scrissi: “E’ finita con la giusta salvezza”. Era notte fonda quando lo ho scritto, dopo i festeggiamenti. Ricordo veramente una città impazzita. Indescrivibile anche quindici anni dopo, una delle più grandi soddisfazioni avute in carriera. Anche da giocatore“.
FIDUCIA. “All’andata, nonostante i sei squalificati, potevamo anche pareggiare. Mancò un espulsione di un giocatore del Bologna e forse un rigore. Io e Mazzone fummo anche espulsi. Ma ero ugualmente fiducioso perchè sapevo di andare a Bologna al completo, con altre possibilità, con più fiducia. Persi la partita ma non la speranza“.
DELIRIO. “Rientrarono praticamente tutti al ritorno e ricordo la prestazione di un ragazzo parmigiano che porto nel cuore: Dessena corse come un matto e giocò una gara superba. Partì titolare, io ero in tribuna e al mio fianco mi aiutò Mirco Levati a telefonare e dare indicazioni ai giocatori in campo. Spostai Simplicio e Dessena e lì era fatta“.
SEMIFINALE DI UEFA. “Consentiva alla società di incassare circa 500mila euro per ogni turno superato. Ed era importante, perchè avevamo anche difficoltà economiche. Dovetti lanciare molti giovani, fu quasi un obbligo perchè alla domenica in campionato giocavamo per salvarci e a metà settimana avevo problemi a far giocare tutti i migliori. Avevamo creato grande entusiasmo nello spogliatoio. Abbiamo giocato gare eccezionali, così riuscimmo ad andare avanti in Coppa e a far punti in campionato“.
