Il ministro dello sport: “Il calcio è un po’ un mondo a sé. C’è stato un momento in cui la Lega di serie A avrebbe dovuto assumere una responsabilità, ma non ha voluto assumerla dicendo che spettava al governo”
Nonostante le prime spaccature, nel mondo del calcio ha prevalso la linea della razionalità e la sospensione dei campionato (scelta poi condivisa da altre nazioni) è sembrata essere al scelta migliore. Ne è convinto il ministro dello sport Vincenzo Spadafora: “In Italia molte federazioni avevano deciso in autonomia di fermarsi. Il calcio è un po’ un mondo a sé. C’è stato un momento in cui la Lega di serie A avrebbe dovuto assumere una responsabilità, ma non ha voluto assumerla dicendo che spettava al governo“.
Rispetto al ritorno in campo delle squadre e la riapertura del campionato, Spadafora ha precisato: “I medici ci dicono che a fine mese o ai primi di aprile dovremmo vedere i primi risultati di queste azioni drastiche che stanno richiedendo un sacrificio da parte di tutti gli italiani. Se sarà così, come tutti ci auguriamo, e tra due o tre settimane cominceremo a vedere questi risultati, vuol dire che andremo verso una fase di miglioramento giorno dopo giorno. Questo significa che nelle settimane successive riusciremo tutti a riprendere una vita normale“.