Tale sarebbe la cifra che andrebbe persa per posticipare la manifestazione a giugno del 2021. Inevitabile il calo degli introiti per le varie nazionali e i club
Anche l’Europa deve fare i conti con l’emergenza coronavirus. Nonostante la Uefa sia sembrata a lungo incapace di prendere una decisione sulla sospensione delle competizioni internazionali, a Nyon non si può più ignorare quanto sta accadendo nei vari paesi. E il calcio è solo uno dei tanti aspetti.
La certezza è che la priorità va data ai campionati nazionali che devono arrivare a conclusione e così si fa sempre più forte l’ipotesi che vorrebbe lo spostamento di Euro 2020 di un anno, quindi a inizio 2021, per permettere alla Serie A e non solo, di determinare correttamente vincitrici, qualificate in Europa e retrocesse. Ma a che prezzo? Secondo quanto rivelato da La Gazzetta dello Sport, spostare l’Europeo di un anno, considerando i lavori svolti fino a oggi che da ripetere e tutte le spese, si arriverebbe a un conto di circa -300 milioni di euro per una manifestazione che ne vale circa 2 miliardi e mezzo (di cui 370 distribuiti alle varie nazionali e 200 ai club). A questo punto potrebbe essere chiesto a tutti un sacrificio, del 15% almeno, forse di più.