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Mercato senza botti, chiusura mesta

Il Parma ha concluso l’ultimo giorno di mercato con tre acquisti all’attivo: quelli di Machin, Schiappacasse e Brazao

C’era chi si aspettava un aiuto dal mercato per puntellare una rosa che ha fatto, ad oggi 31 gennaio, cose straordinarie. Molti tifosi non hanno esitato a manifestare la propria delusione sui social, un pulpito spesso popolato da chi si sente in dovere di dire la sua, giustamente, e si infuria se le cose non sono andate come volevano andassero. Forse anche Faggiano ha qualche remora, ma si è chiusa senza botti un’altra sessione di mercato e ora è già tempo di pensare alla Juventus.

Qualche acquisto c’è stato, più le cessioni a dire la verità, ma questo il Parma lo aveva calcolato. I numerosi intoppi che avrebbero fatto saltare le trattative negli ultimi minuti sarebbero frutto di decisioni strategiche da parte della società che ha sempre fatto valere una linea: un acquisto importante per rinforzare il reparto di mezzo privo di Grassi, poi cessioni e qualche tassello ‘futuribile’ per cercare di ricominciare da certezze tra sei mesi. Bene, Juraj Kucka è stato l’acquisto importante. Il presidente Pizzarotti lo aveva annunciato: “Il mercato è Kucka“. E questo slogan è stato portato avanti con fermezza da una società che parlerà pure poco, ma che ha fino ad ora mantenuto sempre la parola. E qualche promessa che ha fatto strada facendo.

L’altro colpo, se volete, lo ha realizzato Daniele Faggiano. Il direttore sportivo è riuscito a trattenere il proprio capitano, respingendo le avances con fermezza. Proposte giunte da due superpotenze: Inter e Juventus erano pronte a piombare sul portoghese, tentato sì, ma che ha scelto di rimanere. Un “Eo estoi aqui” che testimonia lo spirito di attaccamento di un 38enne che ha vinto dappertutto e che vuole stupire anche a Parma. Daniele Faggiano, dicevamo, assistito dal suo braccio destro Alessandro Lucarelli, ha fatto di tutto per regalare a D’Aversa un centrocampista. Gliene ha portati addirittura due: ok, Machin e Diakhate, ma anche qui sono state rispettate i dettami della società: “Gente giovane e pronta – sempre per citare Pizzarotti“.

E così è stato. Per Perparim Hetemaj ci ha provato fino alla fine, ma il Chievo non ha mollato la presa e il Parma è tornato indietro. Numerosi i nomi accostati ai crociati: da Lapadula a Stepinski, passando per Facundo Ferreyra e Kownacki. Il vice-Inglese però sarà Ceravolo. Fabio ha rifiutato di finire alla Salernitana con il suo compagno Emanuele Calaiò, aspettava Cremona e flirtava con l’Hellas, ma è rimasto al Parma. E il Parma è contento così: anche se, forse, l’amaro in bocca per non aver preso El Kaddouri (era fatta davvero, tant’è che la società aveva prenotato anche le visite mediche) difficilmente passerà. Magari l’affare si farà nella prossima finestra, ok, ma per ora il Parma resta com’è. Senza Calaiò, l’eroe della doppia promozione, senza Baraye, l’idolo dei tifosi, senza Ciciretti, il rimpianto e senza Di Gaudio, volato a Verona, con Munari, l’ultimo dei senatori a lasciare la casa madre. Ma con Schiappacasse, giocatore scoperto dall’Atletico di Madrid e protagonista nel Sub20. Un giocatore interessante, dal carattere spiccato. Tant’è che chi lo conosce dice che è un abitudine quella dei colpi di testa… . Interessante è anche il profilo di Brazao, portierino arrivato grazie alla sinergia con l’Inter.

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