Il centrocampista è un doppio ex: “Il mio cuore è amaranto, ma quelle stagioni nel Ducato: un gruppo formidabile. Dissi a Gervinho di non fare la fase difensiva: mi sono sacrificato io per lui”
“Il Parma rimarrà sempre nel mio cuore, ma io sono reggino. La Reggina è casa mia e spero non si offenda nessuno se dico che…“. Cosa? “Niente, speriamo che entrambe le squadre alla fine riescano a centrare la Serie A“. Antonino Nino Barillà è un ex di lusso, ha l’anima amaranto ma se si guarda meglio dentro scorge anche il giallo e il blu, li vede belli vivi come i suoi ricordi. Quando si parla di Parma, Nino apre uno scrigno profondo di ricordi, con dentro 81 presenze e 8 gol, un paio di questi pesantissimi. “Avevamo un fantastico gruppo e la Serie B l’abbiamo vinta grazie a quel gruppo che si era creato – spiega Barillà a ParmaToday.it – , con una società fatta da gente che ha dato tutto per il Parma, con un allenatore bravo come D’Aversa e un direttore sportivo come Daniele Faggiano che badava al sodo. Se ci sono questi ingredienti è più facile arrivare all’obiettivo. Sabato? Sono sincero: nonostante io abbia trascorso anni splendidi a Parma, io sono reggino e amo la mia squadra: spero possa vincere la Reggina, l’ho detto. Adesso mi sto allenando in attesa di una chiamata per poter tornare in campo, anche se è un momento difficile. Con il supporto della famiglia e degli amici lo sto affrontando nel migliore dei modi cercando di farmi trovare pronto. Tornare presto in campo con un bel progetto serio è il mio obiettivo”.