Dopo la Roma i crociati ricevono il Milan di Pioli in difficoltà che si trova dietro di quattro lunghezze in classifica e non può più sbagliare
Non è capitato spesso al Parma di affrontare il Milan partendo da una posizione di +4 in classifica. Questo dato statistico introduce l’analisi della Gazzetta di Parma che esalta la fame, l’umiltà, lo spirito di sacrificio e il senso d’appartenenza dei crociati, tutte armi mancate ai rossoneri negli ultimi tempi.
SCELTE. I due tecnici si presentano al Tardini con qualche dubbio ancora da sciogliere. Pioli pare intenzionato a confermare Piatek al centro dell’attacco e rilanciare Kessie al posto di Krunic in mezzo al campo. Sull’altro versante D’Aversa ritrova Gervinho e porta in panchina anche Cornelius e Scozzarella, rimpiazzato in cabina di regia da Brugman visto che Hernani farà la mezzala e Kucka dovrebbe essere riproposto da centravanti di manovra.
AUTOSTIMA. La squadra denota tanta autostima, fisicamente è reattiva e mette in campo quella fame necessaria a colmare il gap tecnico rispetto alle avversarie più quotate. Il Parma è più completo dell’anno scorso, ha più idee e sa come metterle in pratica, trascinato dal jolly Kulusevski, che si sta rivelando una pedina insostituibile.
BATTAGLIA. Il Milan, obbligato a risollevarsi, solitamente cerca di giocare e lascia giocare gli altri in quella che sarà una battaglia tattica sul filo dei nervi. In queste condizioni i ducali possono dare il meglio di sè.