L’ex attaccante dei crociati ha vinto al debutto sulla panchina del Rezzato in serie D ma vuole cancellare la sua ultima partita in carriera
Alberto Gilardino ha intrapreso ufficialmente la sua nuova carriera da allenatore del Rezzato in serie D battendo all’esordio per 3-1 l’Olginatese. E in questa inedite veste si è confessato in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, partendo proprio dalle prime impressioni sull’ambiziosa compagine bresciana. “E’ una squadra esperta con giocatori che arrivano da categorie superiori“.
MODULO. “Utilizzo un 4-2-3-1 che diventa 4-4-2. Chiedo di muovere la palla, di cominciare l’azione da dietro“.
RIMPIANTI. “Nessuno, credo di aver smesso nel momento giusto. Non volevo farmi compatire. Ho deciso in fretta e sono contento di averlo fatto”.
LA NOTTE DEL PICCO. “Spezia-Parma 0-2, la mia ultima partita: meglio dimenticarla, ho sbagliato un rigore e mi sono strappato il quadricipite“.
L’EREDE. “Dicono Piatek: ha avuto un impatto pazzesco col Milan, non me l’aspettavo. Però forse io ero più forte di testa“.
MONDIALE 2006. “Mi resta la sensazione di aver fatto qualcosa di unico“.