L’ivoriano a Sportweek: “Avevo molte offerte superiori, la più bassa di tutte era quella del Parma. E’ una squadra che va bene”
CINA – “Sapevo che sarei tornato in Europa – spiega Gervinho a Sportweek – ma non sapevo dove. Quando ho lasciato la Roma sapevo che non sarei tornato più lì. La gente può pensare che il mio livello calcistico sia calato dopo il campionato cinese ma non è assolutamente così, io sono come prima. La gente può essere sorpresa che io sia tornato ma io no, perché sono consapevole delle mie qualità. C’è stato solo un periodo di adattamento, chiaramente. Se rifarei la scelta di andare in Cina a quell’età? E’ Dio che mi guida, non è importante quando. In quel momento è stata la Cina e ci sono andato”.
PARMA – “Qui posso avere modo di prepararmi costantemente anche per la Coppa del Mondo. Qui devo dimostrare due cose: una che io sia allo stesso livello di prima, la seconda quella di portare il Parma alla salvezza. Sono entrambe due sfide da vincere”.
IL GOL – “Ci sono tanti modi per analizzare un gol, certamente quello con il Cagliari è tra i più belli. Analizzo il movimento, i difensori, il piazzamento. Per esempio il gol realizzato contro il Sassuolo per me è stato bello per il riflesso avuto dopo la parata del portiere. Non mi sono fermato, seguendo il pallone. Contro il Torino ho messo la palla piazzata. Anche contro l’Empoli, Barillà ha passato la palla in verticale e c’era un angolo piccolo per fare gol ma ho avuto la lucidità di trovare lo spazio giusto”.
DIFESA – “Lavoriamo bene difensivamente, lavoriamo tanto durante la settimana. Questo è tutto vantaggio poi quando attacchiamo. I tifosi? Parma è diversa. Ai tempi d’oro forse poteva essere come a Roma, adesso i tifosi capiscono. Tra 4-5 anni magari saranno più esigenti. No, non esco (ride). Ogni tanto usciamo per andare a fare degli acquisti ma penso tanto a riposarmi e ad allenarmi”.