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Out Grassi e Gervinho: come cambia il Parma?

Gli infortuni di due pedine fondamentali per il gioco di D’Aversa impongono al tecnico nuove soluzioni: Rigoni o Stulac in mediana?

Arrivare alla sosta il prima possibile e ricorrere all’aiuto del calciomercato. Il Parma vede il giro di boa poco distante ma ci arriva come un nuotatore che vede la terra dopo aver percorso diversi chilometri in acqua. In affanno. Spera di limitare i danni e di rifocillarsi durante i venti giorni di riposo forzato che – per forza di cose – devono portare forze fresche alla squadra di Roberto D’Aversa. Numericamente il Parma ha bisogno di un centrocampista, probabilmente non chiamerà in causa i fuori lista perché si brucerebbe, così facendo, l’unico cambio che ha a disposizione da qui al 30 giugno. Perché se è vero che a gennaio la lista è sempre aperta e può essere modificata, è anche vero che dopo le trattative se ne deve presentare una definitiva che potrà essere oggetto solamente di una modifica.

STULAC MEZZALA – Detto questo, la sensazione è che si aspetterà la sosta per rimpolpare le fila e che da qui al 29 dicembre, giorno dell’ultima partita del girone di andata, il Parma giocherà con quelli che ha a disposizione. La stagione di Alberto Grassi è finita, quella di Matteo Scozzarella è appena cominciata. E quella di Leo Stulac? Tra alti e bassi il regista sloveno ha la possibilità di mettersi in mostra in un ruolo non propriamente suo. Oltre a Luca Rigoni, candidato numero uno a sostituire Grassi, ci sarà tempo per testare anche Stulac nella posizione di mezzala, di modo che lo sloveno possa ritagliarsi un posto importante in squadra ed essere valorizzato con continuità. Certo, non ha lo stesso dinamismo di Grassi, ma quanto a corsa e tecnica, capacità di calcio e lettura delle situazioni può considerarsi affidabile. E’ un giocatore che comunque ha ricoperto quella posizione di campo e potrebbe tornare a farlo in attesa della riapertura del mercato.

GERVINHO OUT, CHI GIOCA? – Dispiace perché Grassi dava un contributo notevole e particolarmente prezioso, donando equilibrio a una squadra che aveva trovato la formula giusta e che di colpo si trova senza due perni. Perché oltre al centrocampista mancherà anche Gervinho, che di solito era l’uomo che spaccava le partite con la sua accelerazione. Il Parma uscirebbe – sulla carta – parecchio depotenziato da questa duplice mazzata che ha tagliato in due la squadra, brava – c’è da dirlo – a fare risultato anche senza l’ivoriano.

Come si sopperisce a questa mancanza? Con un gioco corale che vedrà maggiormente impiegato Ciciretti, uno che sulla trequarti può agire in maniera fluida (in fase di possesso) dispensando qualità (si spera) e andando dentro a giocare il pallone tra le linee come fa Luca Siligardi di solito e innescando i compagni di reparto Biabiany e Inglese, gente che attacca la profondità e si sacrifica.

MENO RAID – A occhio, l’infortunio di Grassi sembra essere quello più difficile da smaltire dato che a centrocampo, il solo Rigoni o l’esperimento Stulac o ancora Deiola, non garantiscono tenuta costante né quella qualità (bisogna dirlo) che l’ex Napoli avrebbe saputo centellinare nel corso dei novanta minuti, né nella quantità. Si prevedono meno raid offensivi e più filtro quindi, con qualche soluzione pratica sui calci piazzati (Stulac dà potenza e forza, Rigoni più fosforo) che possono tornare a essere un’arma vincente.

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