Il brasiliano si è messo al centro dei ragionamenti di Fabio Pecchia e fa girare i crociati
Manca ancora l’ultimo tassello da incastrare nel Parma di Pecchia. Gianluca Di Chiara si avvicina a grandi passi, il tecnico a breve avrà il terzino sinistro che cercava da tempo. Giocatore di categoria, che conosce bene il campionato di Serie B e sa come ci si inserisce in certi gruppi che vogliono vincere il campionato. Un rinforzo di livello che completa la squadra e l’avvicina a quella che avevano progettato allenatore e club immediatamente dopo l’eliminazione dai PlayOff per mano del Cagliari. Rinforzi di un certo livello, che avessero bene in mente cosa volesse dire giocare un campionato di Serie B. Come Hernani Azevedo Júnior, che Pecchia aveva messo in cima alla lista dei desideri già un anno fa. Non se ne fece nulla, il centrocampista andò alla Reggina dove confezionò un buon campionato: 30 presenze, 7 gol e 4 assist. Oggi, il 27enne, brasiliano di São Gonçalo do Sapucaí è tornato alla base, ha rinnovato il contratto fino al 2026 e si è messo lì, davanti alla difesa a sbarrare la strada, a lottare, ripulire palloni e a caricarsi sulle spalle il resto della ciurma. In quanto a tempra non è secondo a nessuno. Nello stato del Minas Gerais, in Brasile, si cresce in fretta.
Il ritmo è quello del pallone che scuote le lamiere delle favelas e segna il tempo che passa. Lì spesso si nascondono storie di gente che si aggrappa alla strada pur di rimanere viva e sognare. Hernani ha sempre sognato l’Europa, ci è arrivato via Atletico Paranaense, la squadra del cuore della sua famiglia di chiara vocazione pallonara. Il signor Azevedo, un giocatore di modesta fama che si dilettava nelle squadre semiprofessionistiche del Brasile da centrocampista, oggi cura gli interessi della famiglia, lavora nell’ambito delle costruzioni edili: fa e vende case. Tifa Parma e prega Dio. La fede è da sempre il porto sicuro della famiglia Hernani. Anche Azevedo Junior, cattolico e credente, affida i suoi pensieri e le sue aspettative a Dio. La sua forza è un po’ questa: fede e tranquillità per un giocatore che, dai primi momenti, è apparso subito decisivo nella equilibratura del centrocampo di Fabio Pecchia.
Adesso gioca nei due davanti alla difesa, all’occorrenza può fare il play e la mezzala, non gli dispiace inserirsi: ha i tempi per farlo, forse non la rapidità ma di sicuro sa leggere l’azione e capire dove va il pallone. E questo lo aveva notato l’allora direttore sportivo del Parma Daniele Faggiano, bravo a strapparlo allo Zenit con un prestito con diritto di riscatto. Intanto, nei primi novanta minuti della stagione si è preso il palcoscenico. Lo dicono i numeri: 53 passaggi positivi su 59, una percentuale dell’89,8%. Dentro la sua partita ci sono 79 tocchi, 4 tiri di cui uno in porta. Due volte ha mandato in porta i compagni. Un valore aggiunto in un reparto che l’anno scorso ha spesso peccato di personalità e carisma. Hernani oggi offre a Pecchia più soluzioni anche dal punto di vista del gioco: sa lanciare verticale (5 passaggi lunghi contro la Feralpi), recuperare palloni (4 domenica sera) e dettare i tempi. In più garantisce al tecnico un cambio di spartito nel pieno del concerto: con lui Bernabé ha più spazio per proiettarsi in avanti, ad esempio. Con Hernani, il Parma dispone di un centrocampo completo, con giocatori che mixano caratteristiche diverse, che hanno sete di Serie A.