
Entrambe le squadre chiusero l’anno al quarto posto e i due tecnici hanno puntato su un modulo “liquido”
Il cammino nella stagione regolare del Parma non è stato dei più semplici, ma va sottolineato che la squadra ha lavorato tantissimo per cercare di raggiungere l’obiettivo minimo dei play-off e sicuramente, tra chi ha messo più impegno, c’è Fabio Pecchia.
Pecchia sul modello di Scala
Come sottolinea la Gazzetta di Parma, il tecnico ha lavorato per cercare di spingere oltre i propri limiti diversi giocatori, ridisegnando la squadra a seconda del momento e dalle esigenze. Per certi versi, il Parma di Pecchia assomiglia a quello di Nevio Scala che tra l’altro, al primo anno della sua gestione, chiuse proprio al quarto posto. Il paragone non riguarda solo la classifica finale, ma anche il modo di utilizzare alcuni giocatori. All’epoca Tomas Brolin e Geroger Grun erano il simbolo di un gioco liquido, senza determinate posizioni per sorprendere l’avversario; oggi questo compito tocca ai vari Simon Sohm, Franco Vazquez e Adrian Benedyczak che, con la loro duttilità, possono permettere a mister Pecchia varie soluzioni.
