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Gandolfi: “Si interrompe il rapporto con la società, non l’amore per il Parma Calcio”.

Su La Gazzetta di Parma il saluto ai tifosi: “Spero che rimangano affezionati alla nostra azienda”

Dopo 17 anni di collaborazione, il Parma rescinde il contratto con Errea e sceglie la multinazionale tedesca Puma come partner tecnico. Su La Gazzetta di Parma il saluto ai tifosi di Angelo Gandolfi, fondatore dell’azienda parmense e protagonista della rinascita crociata con Nuovo Inizio. “Dopo 17 anni si interrompe, anzitempo e non per nostra volontà, il rapporto con la società, ma spero che i tifosi del Parma rimangano affezionati alla nostra azienda”.

Dopo la rescissione anticipata del contratto da parte del Parma Calcio, che ha interrotto la partnership storica con Erreà e scelto come partner tecnico a partire dalla prossima stagione la multinazionale tedesca Puma, il saluto di Angelo Gandolfi ai tifosi del Parma è affidato all’intervista di Gianluca Zurlini su La Gazzetta di Parma, di cui riportiamo alcuni stralci.
Tante sono state negli anni le squadre che abbiamo sponsorizzato in Italia e all’estero, ma il Parma Calcio ha sempre rappresentato per Erreà qualcosa di più. Da noi lavorano per lo più’ ragazze e ragazzi della zona, in tanti casi tifosi della squadra crociata e quindi anche per loro dal 2006 è nato qualcosa di speciale, che fin da subito è andato oltre il semplice aspetto economico. 17 anni di vita insieme nei quali abbiamo immaginato, ideato, disegnato, e alla fine prodotto quella maglia che ha fatto innamorare e sognare generazioni di tifosi, tra momenti oscuri ed entusiasmanti rinascite”.

Elemento costante del lavoro di Erreà, il recupero della maglia Crociata, messa da parte negli anni Novanta e sempre utilizzata come prima maglia durante la collaborazione con l’azienda sampolese. “Come dimenticare la maglia Crociata della stagione 2012-2013, che conteneva all’interno della grafica i cognomi e i nomi degli abbonati? Quello credo sia stato un perfetto esempio di come al primo posto ci fossero sempre i tifosi e il loro senso di appartenenza al Parma calcio. Sicuramente in 17 anni non è stato semplice realizzare nuovi kit che rimanessero nel cuore e nei ricordi dei tifosi del Parma ed è per questo motivo che di anno in anno abbiamo cercato di creare qualcosa che potesse rispettare e rendere onore alla storia, gloriosa del club. Ad esempio, nel 2013 con il Centenario abbiamo realizzato 1913 esemplari di una maglia in lanetta, fedele riproduzione della prima Crociata degli anni Venti e nel 2019 abbiamo reso omaggio all’esperienza della Parmense del 1970 con una maglia dedicata”.

Ma Gandolfi oltre che partner e’ stato anche proprietario del club, protagonista della rinascita dei crociati dopo il fallimento.
Era il marzo del 2015 e il Parma era appena stato dichiarato fallito. Marco Ferrari venne a farmi visita in Erreà e mi presentò un progetto. Era un documento di 5 pagine con il titolo: “Progetto Fenice”. Bisognava ripartire completamente da zero e nessuno aveva ancora deciso cosa fare. Io, sentendomi emotivamente coinvolto, diedi la mia piena disponibilità ed aderii con entusiasmo al progetto di ripartenza. Dopo il fallimento del Parma di Ghirardi, sentivo che era nostro dovere intervenire per aiutare la squadra della nostra città. Fu un progetto a responsabilità collettiva, in cui tutta la città fece la sua parte: i 7 imprenditori di Nuovo Inizio, ma anche centinaia di medio-piccole imprese, artigiani e tifosi, riuniti in Parma Partecipazioni Calcistiche. Gli sponsor locali, che non ci abbandonarono. E i tifosi che risposero con oltre 11.000 abbonamenti in quarta serie. Ciascuno fece davvero la sua parte. Ricordo che il giorno della presentazione alla città, noi di Erreà tappezzammo le porte di casa di centinaia di parmigiani con un bigliettino col fiocco gialloblù su cui era scritto “E’ nato il Parma Calcio 1913”. Fu davvero un’impresa collettiva che unì tutta la città e di cui possiamo essere orgogliosi”.

Il segreto di 3 promozioni di fila e 2 salvezze? “La proprietà sin da subito è stata molto presente nella gestione del quotidiano. Noi come soci eravamo davvero un gruppo di amici e una famiglia con la squadra, il mister e tutti i dirigenti. Nonostante nessuno di noi fosse un professionista del calcio, le nostre azioni sono state guidate dal cuore e dalla passione e questo, probabilmente, ci ha aiutato nei momenti decisivi oltre a un pizzico di buona sorte. Abbiamo raggiunto un risultato storico perché nei momenti più difficili siamo sempre rimasti uniti e compatti, dando il meglio di noi nella gestione delle sconfitte e delle crisi. Forse è stato questo il segreto dei nostri 5 anni. E il Parma Calcio resterà comunque per sempre nel mio cuore”.

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