
Pecchia deve trovare la chiave per rivitalizzare le sue punte
La gara di Terni ha detto che il Parma ha ancora limiti nella fase offensiva. L’attacco ha faticato a concretizzare (e creare) occasioni da gol. Solo nel secondo tempo Fabio Pecchia si è affidato a un centravanti vero, chiarendo di fatto quello che era già trapelato in sede di mercato: il tecnico preferisce fare leva sulla coralità per il suo gioco, invece che servirsi di un nove vero come terminale offensivo. Pronti via, a Terni due centravanti sono partiti dalla panchina (Inglese e Charpentier), un altro (Benek) giocava sull’esterno. Di punta giostrava Vazquez, ma con gli spazi chiusi e la congestione delle vie centrali serviva buttare avanti qualche palla in modo tale che venisse ripulita e giocata per il compagno. Infatti per tutta la partita, i tiri del Parma da dentro l’area di rigore sono stati solamente 3, a differenza dei 7 della Ternaa. Inglese era entrato per provare a percorrere questa via, ma la speranza di correggere il tiro è evaporata con il suo ingresso in campo. Niente: in 45′ ha toccato 19 palloni e ne ha persi 11. Sono stati 5 i passaggi negativi e un solo tiro in porta quello effettuato dall’attaccante. Un po’ poco. Inglese ha bisogno di mettere minuti nelle gambe, di ritrovare la fiducia smarrita ormai tempo fa e, soprattutto, di trovare la via del gol. La porta si è ristretta e la rete manca da settembre: da 150 giorni. La speranza è che a partire da Ascoli, avversario al quale ha segnato l’ultimo dei suoi quattro gol ormai un girone fa, Inglese possa tornare a esultare. Per accorciare in classifica e sognare. Intanto il Genoa è stato penalizzato di un punto per mancati adempimenti di parte dei versamenti delle ritenute Irpef dei mesi di settembre e ottobre. Un segno da cogliere al più presto.
