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Inglese leader, il Modena voleva affidargli l’attacco

L’attaccante era una delle prime scelte di Tesser nella finestra estiva: adesso il Parma se lo gode

Il Parma di Fabio Pecchia parla sempre più… Inglese. L’attaccante ha brillato anche nell’ultima uscita contro il Cittadella quando, nel giorno del suo compleanno, ha dispensato regali e sorrisi per tutta la sua squadra nonostante il festeggiato fosse lui. Si veda come ha rincuorato Gennaro Tutino quando ha lasciato il posto a Benek: Inglese gli ha stretto la testa tra le mani e l’ha caricato. Prima aveva preso da parte Sohm, portandoselo al centro del campo dove ha catechizzato il compagno dopo l’intervallo. Per non parlare della sua esultanza rabbiosa dopo che il Var ha convalidato il gol di Camara: pugni stretti e urlo liberatorio di chi ne ha passate tante. Anche senza rete (che manca dal 17 di settembre in Ascoli Parma), l’atteggiamento di Inglese è stato quello del leader, un trascinatore che è entrato con la prepotenza della sua eleganza nel secondo gol del Parma, innescando con uno stop fantastico su palla lunga la corsa dello svizzero bravo a pescare a centro area Camara per il 2-0,  e nel terzo. Per l’occasione ha sfoderato un tocco splendido, da rifinitore, che ha spalancato le porte del primo gol in campionato di Benek, tornato a sorridere dopo 259 giorni. L’abbraccio fraterno è stato una naturale conseguenza di chi si sente uomo squadra e di chi è tornato a respirare certe emozioni.

Adesso Inglese prende calcioni e non si scoraggia, non si arrabbia quando i difensori gli salgono sulle spalle, è sempre focalizzato sulla cosa giusta da fare, non si tira mai indietro, è disponibile tanto che Pecchia ne tesse spesso le lodi: ha sempre un atteggiamento positivo. Se c’è da andare a correre fino alla bandierina lo fa, se c’è da prendere botte le prende, sa bene che il suo corpo è predisposto a prendere colpi nonostante sia stato tartassato da infortuni non si tira indietro. Il Modena, prossimo avversario del Parma al Tardini (dove Inglese non segna dalla gara persa contro la Ternana del 10 settembre), ci aveva fatto un pensierino in estate. Stava cercando una punta d’esperienza, alla quale affidare i progetti ambiziosi dopo la vittoria del campionato di Lega Pro e lo sbarco in cadetteria. Niente di ufficiale, nessuna proposta scritta ma un interesse concreto a portarlo dall’altra parte della via Emilia. Il Parma non ha aperto a un’eventuale cessione, non c’erano le condizioni per potersi sedere e trattare, dato che il Modena avrebbe preferito averlo con un prestito legato a certe condizioni. La cura Pecchia ha restituito al campionato un giocatore ritrovato: consapevole dei suoi mezzi, con la voglia di riportare il Parma dove lo aveva trovato: in Serie A.

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