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Da Cornelius a Kucka: lontano da Parma chi piange e chi ride

Il danese è campione di Turchia con il Trabzonspor, mentre lo slovacco sta per retrocedere con il Watford

Che sia stata una stagione poco fortunata, per usare un eufemismo, lo testimonia la classifica. Il buco nell’acqua, il secondo consecutivo del Parma di Krause che dopo la retrocessione dell’anno precedente è rimasto inchiodato al 14esimo posto in Serie B, è stato certificato anche da diverse scelte poco riuscite, non solo nel mercato in entrata, ma anche in quello in uscita. Il taglio con il passato è stato netto. Ricostruire da zero non è servito però ai crociati per arrivare ai piani alti di una classifica che ha sempre pianto in questa annata.

Molti di quelli che sono andati via da Parma hanno trovato fortuna altrove, altri meno. Gigi Sepe, ad esempio, si sta giocando le ultime possibilità di salvarsi con la Salernitana. Gaston Brugman si è fatto apprezzare in Spagna, con il Real Oviedo. E probabilmente sarebbe servito parecchio in mezzo al campo, dove il buco è stato più grande della toppa. Jasmin Kurtic ha fatto le fortune del Paok: 15 gol in 22 partite, non male per lo sloveno. E’ andata peggio a Juraj Kucka: il suo Watford sta per retrocedere. Ma se lo slovacco piange, ride di gusto Andreas Cornelius (venduto per 5 milioni) che è diventato campione di Turchia con il Trabzonspor contribuendo con 15 gol. Lui e Gervinho (prima dell’infortunio decisivo) si sono ritrovati a Trebisonda. Yann Karamoh (al Karagümrük, 4 gol) ha viaggiato a corrente alterna. Alberto Grassi a Cagliari potrebbe retrocedere per la seconda volta in due anni. Per Giuseppe Pezzella qualche soddisfazione è arrivata: 21 presenze e 3 assist con la maglia dell’Atalanta. Per Valentin Mihaila no. Appena 4 le presenze con la Dea. 

Kastriot Dermaku (15 presenze e un gol) sta per tornare in Serie A con il Lecce, mentre Bruno Alves ha provato a raccontare un’altra storia con l’Apollōn Smyrnīs. Riccardo Gagliolo ha avuto qualche problema a Salerno, mentre Simone Iacoponi è andato al Teramo dopo sei mesi passati lontani dalla squadra.

Sia Enzo Maresca che Beppe Iachini avevano provato a ricucire i rapporti con l’ex capitano crociato, messo alla porta. Maresca ad esempio, ha sperato fino all’ultimo che rientrasse nei quadri societari. Nel suo scacchiere probabilmente ci sarebbe stato posto, se non altro perché avrebbe garantito esperienza in un gruppo di giovani. Anche Iachini ha provato a riportarlo dentro, ma la società in questo senso ha mantenuto la linea scelta all’inizio. E non ha pagato.

 

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