Buona prova dei crociati che lottano fino alla fine e si arrendono solo allo scadere contro la Lazio a causa della sfortunata autorete di Colombi
Il ritorno di D’Aversa ha trasformato il Parma. Non ancora sul piano dei risultati ma quanto meno a livello di atteggiamento, fame e cattiveria agonistica. L’ennesima conferma, dopo la prestazione positiva del Mapei Stadium, si è avuta ieri sera all’Olimpico quando i crociati, imbottiti di giovani, hanno tenuto testa alla Lazio fino allo scadere prima di essere beffati ancora una volta nei minuti conclusivi dalla sfortunata autorete di Colombi, che vale il passaggio ai quarti di finale in Coppa Italia.
ESPERIMENTI. Difficile chiedere di più a una formazione sperimentale che ha tenuto benissimo il campo senza mai rinunciare a ripartire. Una squadra organizzata e compatta che nel primo tempo aveva stretto i denti dopo un ottimo inizio: i pali di Muriqi e Pereira sono stati seguiti dall’incornata vincente dell’ex Parolo lasciato troppo libero a centro area ma, nonostante il predominio territoriale, i biancocelesti si ritrovano in vantaggio di un solo gol all’intervallo.
COMBATTIVO. Nella ripresa il Parma si mostra ancora più intraprendente, alzando il baricentro grazie anche all’impatto di Brugman e, soprattutto, Hernani. Il miracolo di Strakosha sul colpo di testa di Brunetta e la successiva clamorosa traversa di Mihaila a porta sguarnita indicano che c’è ancora partita all’Olimpico, rimessa in equilibrio dal pareggio dello stesso Mihaila scattato in posizione regolare sul passaggio in profondità di Ricci.
BEFFA. Un 1-1 meritato che avrebbe dato la possibilità di giocarsi la qualificazione ai supplementari, evitati in extremis dalla Lazio proprio al novantesimo. Muriqi gira di testa un cross dalla sinistra, la sfera si stampa sul palo e poi sulla nuca di Colombi rotolando lentamente in fondo al sacco. Finisce così l’avventura in Coppa Italia ma non mancano le buone indicazioni in vista della corsa salvezza in campionato.