
L’allenatore del Parma non solo si è riconfermato, ma è anche cresciuto
D’Aversa 7,5 – Allenatore cresciuto, sotto tanti punti di vista. Tattico, tecnico, caratteriale. Ha migliorato il suo score, ha perso qualche partita in maniera immeritata. A un certo punto ha portato il Parma a ridosso delle grandi, con la quinta miglior difesa del campionato è rimasto lì, all’ombra delle titolatissime big, valorizzando giocatori (Sepe, Iacoponi, Kucka, Cornelius, Kulusevski – per citarne alcuni -), dando fastidio a tutte le squadre. Al giro di boa aveva impressionato tutti, con un calcio sì pragmatico, ma più evoluto rispetto all’anno scorso.
Il suo Parma non è stato solo ripartenze, il suo Parma è stato costruzione dal basso, possesso palla, movimenti verticali profondi, cambi di fronte e incursioni nei corridoi. Prestazioni da incorniciare, tatticamente perfette (ad esempio contro la Roma al Tardini), si è tolto la soddisfazione di imporsi a San Siro, contro l’Inter, di salvarsi con parecchie giornate d’anticipo e migliorare la classifica del Parma. Arrivando all’obiettivo, come richiesto dalla società.
