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IL PAGELLONE – Centrocampo con più qualità, ma brillano ‘i vecchi’

Kucka e Scozzarella su tutti. Sorpresa Brugman

Barillà 6 – Sempre disposto alla corsa e al sacrificio, Nino, rispetto agli anni scorso, é via via scivolato indietro nelle gerarchie ma quando é stato chiamato in causa ha sempre risposto presente non facendo mai mancare il suo prezioso supporto alla squadra.

Brugman 6,5 – Nei primi mesi ha pagato, per sua stessa ammissione, lo scotto del salto dalla serie B ma da febbraio in avanti, complici anche i problemi fisici di Scozzarella, si é saputo ritagliare lo spazio in cabina di regia e ha dimostrato di potersi meritare una maglia da titolare.

Grassi 6 – Sedici presenze condite dal primo gol in maglia crociata che nel turno prenatalizio aveva evitato in pieno recupero la sconfitta casalinga contro il Brescia. Ancora troppo poco se rapportato ai soliti acciacchi che ne hanno limitato fortemente il rendimento e impedito di compiere l’atteso salto di qualità.

Hernani 6,5 – Vale lo stesso discorso fatto per Brugman con l’ulteriore attenuante che il brasiliano non conosceva affatto ritmi e meccanismi del calcio italiano. D’Aversa ha accelerato il processo d’ambientamento mandandolo in campo fin da subito, anche a costo di accettare qualche errore e prestazione sottotono. Cresciuto alla distanza, piú convincente da mezzala che non da play gli resta il cruccio di esser rimasto a secco in campionato.

Kucka 7,5 – Ha stabilito il nuovo record personale di marcature, ben sei, in una singola stagione e si é confermato il leader del centrocampo crociato che non puó rinunciare a fosforo, muscoli e polmoni dello slovacco. Forza fisica, inserimenti, esperienza e freddezza dagli undici metri: il Tank é uno degli elementi imprescindibili del progetto Parma.

Kurtic 6,5 – Arrivato a gennaio dalla Spal, é entrato in punta di piedi in un gruppo già amalgamato che peraltro stava facendo benissimo. Forse era lecito attendersi un maggior contributo in termini realizzativi, appena due reti in tre giorni a Bologna e Milan, ma va anche detto che ha giocato in tutti i ruoli a cavallo tra la linea mediana e l’attacco e non si é mai risparmiato nemmeno nel post lockdown.

Scozzarella 7 – Peccato per gli infortuni perché nella prima parte della stagione ha sciorinato una serie di prestazioni da leccarsi i baffi, soprattutto, in fase d’interpretazione. Fin dai tempi della Lega Pro é uno dei “fedelissimi” di D’Aversa e sa a memoria cosa il tecnico vuole da lui davanti alla difesa. Non é un caso che in sua assenza e quando non era al top della condizione il Parma abbia faticato parecchio e concesso di piú agli avversari.

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