Il terzino adattato l’anno scorso giocò forse la sua miglior partita contro i granata. Adesso si prepara a 13 gare che saranno il trampolino per Euro2021
L’anno domini 2020 ha confermato – seppure in mezzo a qualche difficoltà – che Riccardo Gagliolo un posto nel Parma se l’è guadagnato. E pure nella Svezia, sua seconda patria, diventata ormai la prima in quanto la scelta di vestire il gialloblù anche per la Nazionale. Una scelta di cuore prima che cromatica, lo deve a sua madre, mancata nei mesi scorsi, lo deve alla sua famiglia: aveva fatto una promessa, Gagliolo. L’ha mantenuta. E adesso si gode il ritorno in campo con addosso i galloni da titolare. Ghiaccio bollente, come lo chiamano da queste parti, ha dimostrato di essere una garanzia e D’Aversa, allenatore che lo ha adattato – per necessità – nella posizione di terzino sinistro, lui che nasce centrale e che a randellate si è guadagnato l’affidabilità di essere promosso e riconfermato nei due campionati di A.
Una A che si è tatuato sul braccio ai tempi di Carpi, replicata assieme all’amico del miracolo Di Gaudio dopo la folle notte di La Spezia. E’ passato un po’ di tempo da quella sera, Gagliolo ne ha fatte di partite, si è tolto lo sfizio di segnare in Serie A con la maglia del Parma, due volte. Ha stupito, Ricky, vuole continuare a farlo per altre 13 partite. Ha trascorso il suo periodo di quarantena su una cyclette: pedalate, esercizi aerobici, dieta ferrea e allenamenti in compagnia del suo cane. Un po’ di pallone, quando era possibile, poi il campo: test atletici, garanzia di tenuta fisica e affidabilità. In attesa di una ripartenza vista Torino, dove probabilmente fece la sua miglior gara in maglia crociata. Un anno dopo, pronto a ripetersi e – magari – allungare la serie positiva. Il Benevento, con un piede e mezzo in Serie A, lo monitora da un anno. Lui pensa al Parma … e all’Europeo: con la maglia della Svezia. Che in fondo è sempre gialloblù.
