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I vent’anni di Dejan: tra Bibbia, famiglia e rap

Il talento di Stoccolma lavora sul campo del Brommapojkarna, in Svezia per tornare al top quando sarà tempo di ricominciare. E intanto si gode la famiglia

Doveva essere il suo anno: lo è stato a metà, solo perché l’epidemia dilagante ha costretto tutti a fare un passo indietro. Dejan Kulusevski non si è fermato però, non del tutto. Oggi compie vent’anni un giocatore insolito, che coltiva un talento innato trapiantato da un mondo doppio, un po’ macedone e un po’ svedese, germogliato a Bergamo e sbocciato definitivamente a Parma (in attesa di consacrarsi negli anni) annaffiato da Roberto D’Aversa. L’allenatore del Parma è rimasto stregato dal suo straordinario estro, insolito a quell’età, il direttore sportivo Faggiano ha confezionato un autentico colpo. Giocare con i pari età e affermarsi su tutti, essere eletto come migliore giocatore della competizione e tornare a casa con la coppa è successo anche agli altri.

Ma in pochi sono riusciti a convincere in maniera così determinante un allenatore di Serie A. Un talento insolito quello di Dejan, come è insolita la sua proverbiale calma, apparentemente lontanissima dall’esuberanza tipica dei vent’anni. Questo è quello che sorprende. Prima delle partite si nasconde dietro le sue cuffie giganti per ascoltare musica rap, legge la Bibbia, compagna di viaggio immancabile e così si isola e rimane sereno.

Saranno vent’anni insoliti, sarà una festa magra, in famiglia, per tutto quello che ci sta affliggendo. L’anima sarà più pesante, i segni della strage si sentono un po’ ovunque. Si percepiscono nell’aria e rendono meno leggeri anche i suoi venti di spensieratezza. Una spensieratezza che si è trasforma in maturità, quella che poi ha colpito di lui. Maturità accompagnata da colpi di genio assoluti, un calcio totale in un mancino per il quale già si sprecano paragoni. E che è valso 35 milioni di euro, bottino che la vecchia signora ha sborsato nelle casse dell’Atalanta  prima di parcheggiarlo a Parma per un’altra mezza stagione. Interrotta forse sul più bello. Perché dopo una flessione fisiologica, complice qualche sbandata e acciacchi fisici che si portava dietro da mesi (due gli infortuni che hanno limitato il suo potenziale) assieme a un preparatore atletico che lo segue tutte le mattine ha cercato di ritrovare la forma migliore a Stoccolma. Una doppia seduta, forza abbinata a tecnica tra palestra e il centro sportivo del Brommapojkarna, dove Kulusevski sta per ritornare ai suoi livelli.

Sono vent’anni vissuti a pieni giri, tra le passioni di un ragazzo che si porta già dietro le lezioni della vita senza tralasciare i suoi hobby: l’amore per il basket, gli svaghi alla Play Station, i valori seminati dai suoi nel borgo di Bromma immerso in mezzo al verde, appoggiato all’ombra della più caotica Stoccolma che resta assieme a Parma il punto di riferimento di Kulusevski, tornato a casa dalla sua famiglia e dal suo inseparabile cane per ritrovare la serenità giusta utile a continuare i suoi allenamenti. Perché mentre il mondo si è fermato, Dejan e la Svezia in generale non sono stati a guardare e hanno continuato a vivere – nei limiti – la vita di sempre. Esercizi in palestra con il preparatore atletico dedicato, App continuamente monitorata dal prof. Luca Morellini, integratori e attenzione particolare alla dieta. Qualche sgarro se l’è tuttavia concesso, ha ritrovato il campo – quello del centro sportivo del Brommapojkarna – e Asoro, il suo migliore amico che ai tempi del Bromma lanciava in porta. Ci ha riprovato, sotto gli occhi attenti – ora come allora – di Andreas Enghelmark, il suo primo allenatore che non ha smesso di seguirlo.

Perché in fondo Dejan non ha smesso un attimo di sentirsi un ragazzo di Bromma, neanche adesso che le porte del grande calcio gli gonfieranno il portafogli. I valori appresi nel nido tra la Svezia e la Macedonia dove torna in vacanza da bambino, lo tengono ancorato alle cose che contano, assaporate in questi giorni di isolamento forzato. Saranno pure vent’anni insoliti ma comunque speciali, da ricordare per un talento purissimo che non vede l’ora di ripartire. Doveva essere il suo anno, comunque vada lo sarà.

 

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