Il gol di Crespo allo scadere del primo tempo e una difesa ferrea consentono di espugnare l’Olimpico e riportarsi a meno tre dalla Juve
Il 13 aprile del 1997 si registrò la prima e unica vittoria nella storia del Parma in casa della Roma. Il gol di Crespo prima dell’intervallo e una prova monumentale della difesa consentirono di espugnare lo stadio Olimpico e riportarsi a meno tre dalla Juventus, travolta al Delle Alpi dall’Udinese. La stessa Udinese che una settimana più tardi si sarebbe imposta anche al Tardini, cancellando subito l’illusione scudetto.
IL RITORNO DEL BARONE. Tutti i riflettori erano puntati sul Barone Liedholm, accanto al presidente Sensi in tribuna, che da pochi giorni aveva rilevato in panchina l’argentino Bianchi per salvare il salvabile in una stagione fortemente negativa. Dall’altra parte l’allievo Ancelotti, che allenò ai tempi della Roma campione d’Italia nel 1982-83, stava compiendo una rimonta clamorosa al primo anno in serie A, dopo un inizio a dir poco complicato, e rimaneva l’unico reale antagonista ai bianconeri di Lippi al comando.
IMPLACABILE. Il Parma partì forte e si rese pericoloso in due circostanze con una bella rovesciata di Crespo al minuto 8 e un colpo di testa di Mussi all’11, servito da Benarrivo, entrambe fuori misura. I padroni di casa invocarono il primo calcio di rigore a causa di un atterramento al limite di Thuram su Balbo poi allo scadere osservarono impotenti lo splendido lancio di Strada per Crespo che di sinistro trafisse l’ex Cervone in uscita.
LINEA MAGINOT. Le buone notizie provenienti da Torino assopirono i gialloblù che nella ripresa badarono quasi esclusivamente a difendere i preziosissimi tre punti. Grazie all’impeccabile retroguardia, sorretta da un monumentale Thuram (per lui 7,5 in pagella), che concesse le briciole ai giallorossi. Un gol di mano giustamente annullato a Balbo, qualche nuova protesta per una sospetta trattenuta in area ai danni di Candela e l’incursione nel finale del neoentrato Delvecchio, che però si liberò fallosamente di Thuram.
BREVE ILLUSIONE. L’illusione di acciuffare la Juve durò concretamente appena sette giorni fino a quando l’Udinese di Zaccheroni, che in 10 contro 11 aveva rifilato tre reti alla capolista a domicilio, vinse per 2-0 in Emilia ristabilendo a sei le lunghezze di distacco tra le prime due della classe. Il duello, in realtà, non si esaurì in fretta perchè nei turni successivi si ripresentò l’opportunità di riaprire i giochi poi vanificata dai due pareggi con Milan e nello scontro diretto non privi di polemiche arbitrali.
ROMA-PARMA 0-1
Marcatore: 44′ pt Crespo
ROMA (3-5-2): Cervone; Pivotto, Petruzzi, Carboni; Tetradze (15′ st Moriero), Tommasi (15′ st Fonseca), Di Biagio, Statuto, Candela; Balbo, Totti (40′ st Delvecchio). A disp.: Berti, Bernardini, Romondini, D.Conti. All.: Sella (d.t. Liedholm)
PARMA (4-4-2): Buffon; Mussi, Thuram, Cannavaro, Benarrivo; Crippa, Sensini, D.Baggio, Strada (29′ st Zè Maria); Melli (38′ st Bravo), Crespo. A disp.: Nista, Triuzzi, Pinton, Morello, Brolin All.: Ancelotti
Arbitro: Braschi di Prato
Note: Ammoniti Carboni, Petruzzi, Balbo (R), Mussi, Sensini e Strada (P).
