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E’ calcio d’agosto ma vincere fa sempre bene

Il successo in rimonta sulla Sampdoria ha messo in evidenza luci e ombre ma la strada è quella giusta ad una settimana dal primo impegno ufficiale

Il primo antipasto di A al Tardini ha premiato il Parma che è riuscito con caparbietà, tenacia e un pizzico di fortuna a ribaltare il risultato contro la Samp. Apparsa più avanti nella preparazione e maggiormente organizzata senza, però, quelle qualità caratteriali che i crociati non sembrano aver smarrito dalle passate stagioni.

COMPATTEZZA. La voglia di essere squadra compatta, imperniata su una difesa rocciosa e solida (tranne nei primi venti minuti) e sulle micidiali ripartenze che esaltano l’estro e l’imprevidibilità di Gervinho. C’è ancora tempo per perfezionare i dettagli ma intanto era importante riacquisire subito lo spirito battagliero e la mentalità che fecero spesso la differenza, soprattutto, nel girone d’andata dello scorso campionato.

LAVORI IN CORSO. Si dovrà lavorare ancora molto per ammirare il Parma più coraggioso e propositivo studiato da D’Aversa fin dal ritiro. Si è notata la ricerca costante di nuove vie verso il gol anche se alla fine i lanci lunghi dalle retrovie per le sponde di Inglese e le sgommate di Gervinho appaiono ancora i metodi più efficaci. Da rodare la condizione di alcuni singoli, Kucka e Hernani su tutti, ma si parla pur sempre di calcio d’agosto.

KULUSEVSKI AGO DELLA BILANCIA. Il duttile centrocampista svedese, schierato nel tridente, è l’ago della bilancia tattica che in fase di non possesso trasforma il sistema in un classico 4-4-2 consentendo a Inglese e Gervinho di stare leggermente più alti e pronti a ripartire. Non appena si riconquista la palla il 19enne prodotto dell’Atalanta si ributta in avanti garantendo ampiezza a destra. Una presenza, la sua, che in un momento di scarsa brillantezza fisica può rivelarsi più preziosa di quella di Karamoh, meno propenso a coprire rispetto al compagno.

CENTROCAMPO DA RIVEDERE. Brugman si è confermato regista ispirato ma con ampi margini di crescita. Ieri ha ricevuto poco aiuto in fase di costruzione e un paio di volte si è rifugiato in peraltro pregevoli lanci panoramici in direzione delle due punte. Jankto e Linetty hanno spinto parecchio e mandato spesso in crisi Kucka, un po’ sottotono, e Hernani, lento nei recuperi. La sensazione, come ammesso dallo stesso D’Aversa nel post partita, è che il brasiliano abbia bisogno di un periodo d’adattamento ai ritmi e alla forza fisica del campionato italiano.

DIFESA OK. Note positive dalla retroguardia, in cui si è sofferto un po’ sulle fasce (urgono rinforzi a sinistra mentre sulla destra Laurini deve entrare appieno nei meccanismi) ma al centro Iacoponi, in ritardo sull’uscita in occasione del gol di Ramirez, ha dato nel complesso dimostrazione di ampia affidabilità. Così come il secondo portiere Colombi che nella ripresa si è esibito in un paio di pregevoli interventi sullo stesso Ramirez e su Jankto.

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