A Empoli era importante tornare a far punti ma cominciano a pesare le diciassette reti incassate nelle prime sette giornate del girone di ritorno
La tenuta difensiva, unita all’estro e alla qualità del duo Gervinho–Inglese, era stata definita da tifosi e addetti ai lavori uno dei segreti nell’ottimo campionato del Parma ma nelle ultime settimane qualcosa si è inceppato. Nelle prime sette giornate del girone di ritorno, da Udine in poi, i crociati hanno subìto ben diciassette gol, in pratica quasi 2,5 in media a partita, che diventano 19 se allarghiamo il discorso alla partita con la Roma, di scena al Tardini lo scorso 29 dicembre. Un tracollo nei numeri, figlio di un calendario non agevole, scarsa attenzione, alcuni errori individuali e di reparto, soprattutto, sulle palle alte e inattive che, inevitabilmente, stanno condizionando in negativo il rendimento della squadra.
Che, sempre più vicina all’obiettivo salvezza, ancora una volta ha dovuto fare i conti con l’ennesima rimonta degli avversari, dopo quelle compiute da Spal e Cagliari. Ma almeno in quest’occasione è riuscita a salvaguardare il punto utile a muovere la classifica, salire a quota 30 e tenere a debita distanza una diretta concorrente come l’Empoli. Il Parma, tre volte in vantaggio, si è dovuto accontentare del pareggio che tuttavia accentua la differenza tra la classifica, pur sempre simbolica, dei primi tempi e quella attuale. I crociati, infatti, in attesa delle partite di oggi hanno raccolto ben 45 punti fino all’intervallo e si troverebbero secondi dietro soltanto alla Juve, avanti di cinque lunghezze.
