Il pareggio in rimonta in casa della Juve rimanda alla mente altre perle e sorprese confezionate in passato dal Parma
Il punto più alto della favola Parma, ripartito tre anni e mezzo fa dai dilettanti e capace di pareggiare in rimonta, da 1-3 a 3-3, in casa della Juventus capolista incontrastata, “nemica” giurata e pluricampione d’Italia. L’impresa di sabato sera all’Allianz Stadium è, però, solo l’ultima di una lunga serie in cui i ducali, contro ogni pronostico, hanno saputo ribaltare situazioni già compromesse o più semplicemente sono riusciti a far emozionare i tifosi. Accomunati dall’orgoglio di sentirsi parmigiani, oggi più che mai.
PARMA-JUVENTUS 1-1 (9 gennaio 2000). E’ il gol definitivo di Hernan Crespo che al 92′, col Parma ridotto in 9 a causa delle espulsioni di Torrisi e Dino Baggio, riprese la Juve che aveva dominato in lungo e in largo la prima partita dell’era moderna all’ora di pranzo. Anche quel pareggio valse come e forse più di una vittoria e di fatto costò lo scudetto agli uomini di Ancelotti.
PARMA-JUVENTUS 1-0 (11 aprile 2015). Quella Juve arriverà poi in finale di Champions ma un paio di mesi prima dovette inchinarsi alla prodezza del giovane Josè Mauri, simbolo di un Parma ultimo, già fallito ma con un cuore grande così che, al di là di ogni logica, ribaltò i 57 punti di differenza in classifica e vendicò l’umiliante 7-0 dell’andata.
BOLOGNA-PARMA 0-2 (18 giugno 2005). Ad un passo dal baratro il Parma, già in amministrazione controllata in seguito al crac Parmalat, si rialza e nello spareggio di ritorno al Dall’Ara capovolse lo 0-1 interno di pochi giorni prima che pareva essere già una condanna. Capitan Cardone e Gilardino nel primo tempo, sotto la curva occupata dagli ottomila sostenitori gialloblù, certificarono la salvezza più bella gettando nello sconforto i “cugini” del Bologna.
REGGIANA-PARMA 0-2 (19 dicembre 2016). In Lega Pro torna il derby più atteso dopo quasi vent’anni ma il Parma, reduce dalla rivoluzione tecnico-dirigenziale, non si presenta nei panni di favorito. E’ l’occasione d’oro dei granata di prendersi la loro rivincita, cancellata dalle reti di Giorgino e Baraye in una partita memorabile che segnerà un punto di svolta della rinascita.
PARMA-HALMSTAD 4-0 (2 novembre 1995). Mai nessuna squadra italiana, fino a quel momento, era stata in grado di sovvertire uno 0-3 dell’andata. In quella edizione della Coppa delle Coppe il Parma realizzò qualcosa di impensabile rifilando un poker agli svedesi dell’Halmstad che a sorpresa avevano ipotecato il passaggio del turno. Ma Inzaghi, Dino Baggio, Stoichkov e Benarrivo firmarono una vittoria leggendaria.
MILAN-PARMA 0-2 (2 febbraio 1994). Il Milan di Capello, forte del prezioso successo di misura in trasferta, pregusta già l’ennesimo trionfo ma non fece i conti con l’indomito Parma di Scala che grazie a Sensini e poi Crippa nei tempi supplementari espugnò San Siro e si aggiudicò la prima e unica Supercoppa Europea della sua storia.
PARMA-CAGLIARI 3-2 (6 marzo 2005). Mancavano solo pochi secondi alla fine quando Fabio Simplicio tirò fuori dal cilindro un destro imprendibile che fece esplodere di gioia il Tardini. Fu una vittoria importantissima, Parma in inferiorità numerica e raggiunto al 90′, a suggellare una giornata indimenticabile inaugurata dalla marcia dei tifosi che accompagnò la squadra allo stadio.
