Il tecnico D’Aversa spera ancora di recuperare in extremis l’ivoriano ma in caso di assenza studia le alternative per l’attacco spuntato
Piccoli progressi per Gervinho che ieri è tornato a lavorare sul campo, seppur in disparte rispetto ai compagni. Ma non ancora tali da sciogliere già le riserve in merito ad un suo utilizzo nel derby emiliano di domenica a Bologna. Le pesanti assenze nel reparto avanzato (Cornelius, Inglese e Karamoh) impongono una serie di riflessioni a 360 gradi, anche in ottica futura: da un lato l’esigenza di recuperare, a tutti i costi, un elemento imprescindibile ma dall’altro non si vuol correre alcun rischio in vista del rush finale prima della sosta natalizia.
CAMBIO SISTEMA. In caso di forfait dell’ivoriano, che difficilmente avrà i 90′ nelle gambe, restano solo due i giocatori offensivi, Kulusevski e Sprocati, a disposizione di D’Aversa che starebbe ragionando su un possibile cambio di modulo. La Gazzetta dello Sport parla di un passaggio al 5-3-2, sfruttando anche il ritorno a tempo pieno di capitan Alves, stessa soluzione ipotizzata da Tuttosport che rilancia il 3-5-2 (la sostanza è sempre quella) con gli unici due superstiti a formare l’inedita coppia d’attacco. Diversa l’idea del Corriere dello Sport che sdogana il 4-4-1-1, facendo di necessità virtù in una situazione di totale emergenza.
KUKO AVANZATO. Altra opzione da contemplare l’eventuale avanzamento di Kucka nel tridente. Che, però, andrebbe a creare un vuoto in mediana, indebolita dalla squalifica di Hernani. In panchina c’è solo Brugman a centrocampo che, però, finora ha trovato spazio solo in cabina di regia in alternativa a Scozzarella. Difficile immaginare l’impiego di Adorante, appena rientrato da un lungo infortunio e debuttante assoluto in serie A, e ancor di più di Siligardi, che non gioca da fine agosto. Il quale potrebbe anche essere inserito in lista ma sarebbe più un’arma da utilizzare in corso d’opera.