
Cori per tutti: da Asprilla a Scala, da Melli a Grun e Apolloni. Quanta gloria per la squadra entrata nella leggenda
Oggi quasi come trent’anni fa. L’impresa reste e la sua eco è profonda. Non si è dissolta neanche un pochino. Perché quel Parma che trent’anni fa ha sollevato al cielo di Wembley la Coppa delle Coppe merita di essere ricordato e celebrato in lungo e in largo. Erano i primi sprazzi di un calcio moderno, un calcio nuovo. Quando una provinciale incantava in Europa grazie alle magie di Asprilla e ai gol di Melli, allo stile di Grün, uno dei primi difensori dai piedi educati. Questa squadra volava: grazie alle ali, nel vero senso della parola. Benarrivo-Di Chiara è stato a lungo un tandem scandito a Parma come si scandiscono le poesie. E poi Zoratto, Apolloni e Minotti. Il tutto sotto la sapiente guida di Nevio Scala, passato da Parma anche da Presidente dopo il fallimento. Un pezzo di storia del calcio italiano che rimarrà per sempre impresso nella memoria di tutti.
