
L’allenatore del Parma in conferenza: “Per me la squadra deve pensare a lavorare e vincere le partite. La cosa che mi fa più arrabbiare è che la squadra c’è sempre stata”
Fabio Pecchia è abbastanza scuro in volto. Nasconde dietro il suo sguardo tutto il rammarico che può esserci dopo la seconda sconfitta consecutiva al Tardini, la sesta in stagione: “Cosa è mancato? Mi piace sottolineare la prestazione di spessore e di ritmo, contro una squadra molto fisica. Un gol arrivato all’improvviso, dopo che la squadra è stata bene in campo ancora meglio che del primo tempo. Ma i ragazzi mi hanno dato una grande risposta: vogliono esserci fino alla fine. Il discorso di non aver creato occasioni talmente limpide è incontestabile. Quando una squadra così con forza fisica ci affronta così potevamo entrare in area con i centrocampisti. Fa rabbia sempre il risultato. Quando vedo le prestazioni, anche quella contro l’Ascoli, mi danno soddisfazione e capisco che i ragazzi sono dentro per fare cose buone. Ancora una volta ho visto una squadra che è voluta rimanere dentro, hanno voluto duellare. C’è rabbia e delusione, ma anche un pizzico di serenità perché vedo la squadra voler stare dentro. Noi lavoriamo alla ricerca di un equilibrio. Vero, abbiamo perso ma le prestazioni ci sono. La sconfitta pesa e brucia, tante volte le sconfitte non danno merito a quello che i ragazzi fanno sul campo. Buffon? Gestione delle risorse, così per Ansaldi. Abbiamo preso gol su una grandissima giocata di Torregrossa. Il possesso palla? Mi interessa il dominio territoriale, il nostro è sempre alto perché vogliamo fare le partite. L’arbitro? Era il suo compleanno, gli faccio gli auguri. Mi ha ammonito perché ho protestato: erano state bloccate due ripartenza. Ripartiamo con fiducia adesso. Abbiamo perso dei punti e soprattutto delle partite. Potrebbero esserci tante motivazioni”.
