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Iachini, è capolinea? Krause vorrebbe cambiare, ma…

Tra gli allenatori sondati ci sarebbe anche Fabio Caserta, attualmente tecnico del Benevento che si gioca un posto al sole con i sanniti in corsa per la promozione diretta

Con il Parma fuori dallo scenario dei playoff, può considerarsi saltata anche la mission di Beppe Iachini. Al tecnico marchigiano, la dirigenza crociata aveva affidato la squadra nel mese di novembre, dopo il pareggio contro il Cosenza che aveva spinto il direttore dell’Area Tecnica Javier Ribalta a comunicare a Enzo Maresca l’esonero. Un pari che preoccupava parecchio i vertici crociati, i quali evidentemente avevano percepito nei calciatori la sfiducia nei confronti di un progetto accantonato 4 mesi dopo. Maresca a luglio era partito con un gruppo di lavoro ‘smantellato‘ strada facendo, che ha perso i vari Kucka, Brugman, Gagliolo e Iacoponi: un ritiro condotto senza Bernabé, Vazquez e Inglese, nel quale l’allenatore ha condotto esperimenti che non hanno attecchito. Dopo 13 partite e una media pari a 1,30 punti a gara, Maresca ha perso il suo posto a favore di un allenatore esperto della categoria.

Iachini è arrivato a Parma con l’etichetta di un vincente e le quattro promozioni ad arricchire il suo straordinario curriculum. E’ vero, ha cambiato parecchie cose nel mondo crociato, cominciando a rivoluzionare la testa dei calciatori, affidando a ciascuno metodologie di lavoro diverse. Ha lavorato scavando nell’animo dei suoi ragazzi, li ha convinti a dare tutto in campo, ad accettare nuovi ruoli e con risultati positivi (vedi Man, sul mercato quando è arrivato Beppe). Ha fatto leva sull’orgoglio dei senatori, cercando di proteggere i giovani e lanciarne qualcuno (da Turk che si è trovato lì, a Circati, passando per Sits, Bonny e Bernabé). Con l’arrivo di Iachini è migliorata parecchio la fase difensiva, la squadra è stata più compatta ma non ha mai svoltato definitivamente. Non vuole essere un alibi, ma la problematica degli infortuni è stata penalizzante per l’allenatore che ha raccontato spesso come mai prima di ora, ha dovuto rinunciare ai contemporanei stop dei due portieri titolari e doversi giocare la fetta decisiva della stagione con il terzo, un giovane di 19 anni. Malgrado il lavoro svolto, Iachini non ha mai trovato continuità e quando ha avuto la possibilità di accelerare per mettere la macchina sulla terza corsia è rimasto in panne.

Il suo obiettivo, condiviso chiaramente con la dirigenza, era quello di ovviare a un inizio deficitario di stagione, riportare il Parma a ridosso delle grandi e giocarsi poi le carte per la Serie A nei playoff. Piano naufragato con tre giornate d’anticipo. A peggiorare la situazione è la sua media punti, addirittura inferiore rispetto a quella di Maresca. In 22 partite ha collezionato 28 punti, 1,27 ogni gara. Vittorie e sconfitte, fino ad ora, si equivalgono: sei. Le sconfitte però sono dieci: troppe per puntare alla Serie A. Probabile che il 6 maggio si chiuda l’avventura di Beppe sulla panchina crociata, malgrado i piani sono stati pensati a lungo termine: “Sono arrivato per portare il Parma in A, ho due anni di contratto per poterlo fare e intanto far crescere i giovani e rigenerare alcuni ragazzi, riportarli al loro livello”. E forse non avrà più il tempo. La società si sta guardando attorno. Tra gli allenatori sondati ci sarebbe anche Fabio Caserta, attualmente tecnico del Benevento che si gioca un posto al sole con i sanniti in corsa per la promozione diretta. Caserta ha dato la precedenza, come ovvio che sia, alle streghe. Il Parma resta alla finestra. 

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