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Parma, segni poco: con Iachini solo 5 gol

I sette attaccanti in rosa sono a secco: l’unico che accende la luce è Franco Vazquez, ma da solo non basta per vincere le partite

Un paradosso dietro l’altro: in un Parma con 7 attaccanti si fatica terribilmente a fare gol. L’ultimo su azione risale alla gara contro l’Alessandria, quello di Benedyczak. Era il 19 dicembre, in mezzo la sosta lunga per covid e qualche partita in cui si è visto poco. In otto gare con Beppe alla guida, il Parma ha segnato solo cinque gol, meno di uno ogni 90’. Se nella fase difensiva i progressi si toccano con mano, la fase offensiva resta il più grande neo della sua gestione. Arrivato a stagione in corso, Beppe da uomo navigato si è subito guardato indietro, aggiustando – come si evince dai numeri – una difesa che fino a li aveva incassato 19 gol. Nelle otto partite della sua gestione, il Parma di gol ne ha incassati 5, segnandone altrettanti. L’unica vittoria l’ha ottenuta lontano dal Tardini, contro l’Alessandria. Davanti al suo pubblico Iachini non ha mai vinto e a Benevento la sua squadra ha confermato la difficoltà di arrivare a concludere verso la porta avversaria. Sono stati zero i tiri effettuati verso Paleari, non sono bastati neanche Simy e Pandev ad alzare il tasso di pericolosità di una squadra che – complice la sosta lunga – non segna su azione da 48 giorni.

Il lavoro, secondo la filosofia di Iachini, metterà a posto anche questa situazione, ma da sabato il Parma è atteso da 7 gare in 21 giorni, di lavorare intenso alla Beppe non se ne parla. Bisogna trovare un’alternativa al lancio lungo, per invertire la tendenza negativa in fase offensiva. Sabato al Vigorito, in 54 occasioni, il Parma si è affidato alla ricerca della profondità buttando la palla su Simy e scavalcando il centrocampo. Ha trovato una sola volta il passaggio filtrante, letto da Vazquez, e in 16 occasioni è arrivato al cross. Nessuna di queste si è tradotta in occasione. Solo quella capitata sui piedi di Costa, carambolata poi sul viso di Improta. Questa volta neanche la proverbiale efficacia del Mudo su punizione ha graffiato. Niente. A proposito del Mudo: se si accende lui il Parma gira. Fa tutto, Franco: recupera palloni (10 in tutto), dribbla (2) subisce falli (3) e diventa sempre più un fattore nell’economia della partita.

Chi ha fatto poco, vuoi perché non è stato servito bene, vuoi perché era alla prima in maglia Parma, è stato Simy. In 90’, 2 sponde, 20 duelli ma solo 8 vinti. E un solo tiro respinto. Ha fatto meglio Pandev che in un tempo ha trovato il tempo di calciare fiori due volte. Un po’ poco per risalire. Sabato arriva il Pordenone, un esame da non fallire per il Parma che resta, dopo 21 partite, un bel paradosso.

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