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Gdp: “Tanzi trasformò una squadra di provincia in top club”

Il Parma sotto la gestione dell’ex patron vinse otto coppe, partecipò alla Champions e sfiorò lo scudetto

La Gazzetta di Parma traccia un ricordo di Calisto Tanzi che tra gli anni Novanta e i primissimi anni Duemila portò il Parma a competere ad altissimi livelli in Italia e in Europa. Otto coppe, la partecipazione alla Champions e lo scudetto sfiorato il palmares dell’ex patron che trasformò una squadra di provincia, che fino a quel momento vivacchiava in serie B, in top club. All’inizio nell’estate ’87, come scrive il quotidiano locale, fu un contratto di sponsorizzazione di 400 milioni l’anno per tre anni con il robusto supporto di un miliardo in cambio del 25% delle quote societarie in un connubio felice dal principio che si consolidò nel 1990 all’indomani della promozione in A quando Tanzi acquisì la maggioranza delle azioni del club, ponendo alla presidenza il fido Giorgio Pedraneschi.

AMBIZIONI. Da lì in avanti le ambizioni della squadra lievitano e sarà un’escalation di successi inaspettati: la qualificazione alla Coppa Uefa da neopromossi, la Coppa Italia, la Coppa delle Coppe nel ’93 a Wembley davanti a 12mila tifosi parmigiani, la Supercoppa Europea e la Coppa Uefa a San Siro contro la Juve. E ancora l’arrivo a Parma del Pallone d’Oro in carica Stoichkov, la parolina magica “scudetto” che tuttavia non si concretizzerà mai e la rivoluzione tecnico-dirigenziale del ’96 con la nomina del figlio Stefano come presidente e gli ingressi di Sogliano e Ancelotti al posto di Pastorello e Scala. Il secondo posto alle spalle della Juventus vale l’accesso alla Champions e precede l’annata più vincente nella storia del club gialloblù: è la stagione 1998-99 e il Parma di Malesani, che può vantare in rosa campioni del calibro di Buffon, Thuram, Cannavaro, Veron, Crespo e Chiesa, ha la squadra più forte d’Europa ma si deve accontentare di Coppa Italia, Coppa Uefa e in agosto della Supercoppa Italiana, fallendo ancora una volta l’assalto al campionato. Iniziano le cessioni illustri, la Coppa Italia del maggio 2002 è l’ultimo sussulto di un’epopea irripetibile che si chiude definitivamente a fine 2003 con l’esplosione del crac Parmalat e l’arresto di Tanzi. In quell’istante tutta Parma si risveglia da un sogno bellissimo e nulla sarà più come prima.

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