L’attaccante polacco segna un gol ogni 136′, ma spesso parte dalla panchina. Decisivo nelle ultime due vittorie dei crociati
Adrian Benedyczak è tra le pochissime note liete di quest’ultima parte di anno che vede il Parma rincorrere sogni di promozione. La partenza a rilento del club di Krause ha annacquato i proclami di inizio stagione, quando si sbandierava la risalita in Serie A all’insegna del bel calcio, del dominio degli avversari e di tutti i buoni propositi utilizzati per ‘narcotizzare’ gli effetti di una retrocessione che ha fatto rumore.
Di questi propositi, per quanto nobili che fossero, è rimasto poco. Molto è stato spazzato da un tredicesimo posto in classifica e da un cambio di allenatore che – in parte – vale come riconoscimento degli errori fatti a monte. In questo ‘poco’ emerge sicuramente Adrian Benedyczak, centravanti polacco classe 2000 cresciuto con il mito di Lewandowski, negli insegnamenti del padre Ireneusz, ex portiere e soldato dell’esercito che ha infuso in Benek i valori della disciplina e del rispetto.
Valori che lo stanno portando a emergere. Il Parma crede molto in lui, lo scouting crociato ha fatto un buonissimo lavoro nell’andare a reperire uno degli attaccanti polacchi più in voga. Al Pogon in 25 presenze aveva segnato solo tre reti, ma si era fatto vedere soprattutto per la velocità e la rapidità nei movimenti. Di gol ne aveva fatti un po’ pochi, ma i numeri a Parma sono lievitati. Benek ha una percentuale realizzata del 31%, ha segnato già 4 gol su 13 tiri. Non male per un ventunenne alle prese con la Serie B e con una maglia pesante come quella del Parma. Considerando che è partito titolare solo 5 volte, sono numeri da tenere d’occhio. Segna un gol ogni 136’, e a Iachini piace molto per il suo sacrificio e la sua voglia di combattere.