Il giocatore del Parma si racconta tra passato e presente: “Oggi sono più sicuro, equilibrato e lucido. Bello indossare la maglia dell’esordio ma sarò felice solo in caso di vittoria”
Da Parma a Parma, in mezzo 26 anni di carriera, centinaia di partite, trionfi, sconfitte e record. È un viaggio straordinario quello fatto da Gigi Buffon che il 19 novembre 1995 faceva il suo esordio in Serie A con la maglia gialloblù e dopo oltre un quarto di secolo è ancora protagonista con la stessa maglia. Buffon ricorda così il giorno del suo debutto, al Tardini, contro il Milan: “Ricordo la tensione di quella giornata. Quando vivi il presente non pensi a cosa rappresentano certi simboli, così come la prima maglia. Non avrei potuto immaginare di avere la stessa maglia ventisei anni dopo, credo sia una cosa di difficilmente ripetibile“.
Buffon tra passato e presente
“Il Buffon di allora era insolente, esuberante, come dimostrato dalla maglia di Superman e sognatore; quello di oggi sicuro, equilibrato, lucido e più forte come portiere – ha detto a 4-3-3 -. Non esistono limiti nello sport, i limiti li mettiamo noi. Bisogna sempre far parlare il campo e credo che, al di là dei risultati di squadra, almeno dal punto di vista personale, sta parlando in maniera inequivocabile e mio attengo a quello. Rivestire la maglia dell’esordio nella sfida col Cosenza sarà bellissimo, ma sarò felice se a fine gara le cose andranno come tutti noi vogliamo che vadano. Magari tra 300 anni qualcuno leggerà la storia del Parma e vedrà la famiglia Buffon che gioca solo nel Parma, invece è solo uno! Che ha esordito a 17 ed è tornato a 43 anni, è qualcosa di non ordinario“.