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Gervinho parte solo per soldi: il Parma aspetta offerte per il suo asso

Intanto ad Abidjan, l’ivoriano regala magliette e scarpini da calcio a duecento ragazzini

Ci risiamo: è tornato il frastuono attorno a Gervinho. L’ivoriano è ancora il pezzo pregiato del Parma, anche  adesso che il Parma non brilla. Basta un attimo guardarsi intorno, si avverte il clamore mediatico intorno all’ivoriano, e si legge il suo nome accostato a quello di altri club. Più blasonati del Parma. Su tutti l’Inter, che lo segue da quest’estate, non ultima la Roma, che sta cercando un esterno d’attacco da regalare a Fonseca per gennaio. E Gervinho da quelle parti è ancora una bella suggestione. Peccato, per le pretendenti, ci mancherebbe, abbia ancora un anno e mezzo di contratto con il Parma, società che al momento non sembra volersi privare del suo asso, malgrado un 2020 magro dal punto di vista dei numeri. I sette gol dell’ivoriano (tre segnati nella prima parte dell’anno, compromesso dal lockdown) sono ancora un numero che si fa garante di obiettivi. La salvezza, nel caso specifico del Parma, che a oggi sembra davvero non poter fare a meno di lui che con quattro reti è ancora il capocannoniere.

E’ il paradosso che vive il sig. Gervais da Abidjan, dove è tornato per Natale per riabbracciare la sua famiglia. Da quelle parti è un vero e proprio idolo, Gervinho, anche fuori dal campo. E’ un modello, una specie di eroe travestito da essere umano, uno che si immerge tra la sua gente e che nella sua gente si riconosce. Come ogni anno, anche in questo nefasto 2020, ha riempito il sacco di Babbo Natale per offrire ai suoi ‘ragazzi’ magliette e scarpini da calcio. Ha donato il sorriso – per quanto sia possibile donarlo in questo periodo, a duecento ragazzi che lo acclamano ogni volta che torna ad Abidjan, dove ha lasciato il cuore, oltre che la famiglia. E lì aspetta segnali dal Parma.

Nella politica di ringiovanimento della rosa, Krause non si strapperà certo i capelli per tenerlo. Almeno è questo quello che filtra, ma dall’altro lato cedere Gervinho, che un anno fa venne messo fuori rosa per essere ‘sparito’ per qualche giorno da Collecchio salvo poi farsi vivo a Milano per firmare con l’Al-Saad di Xavi, sarebbe un po’ come privarsi dell’elemento migliore all’interno della dispensa di Fabio Liverani, che è sempre a caccia di un pizzico di serenità per vivere meglio la seconda tornata di campionato che affaccia direttamente sulla zona salvezza. Anche lui si sta chiedendo se il Parma possa fare a meno di Gervinho. L’ivoriano, all’attivo la carta che farebbe saltare ancora il banco, non ha mai chiesto la cessione, ma va da sé che in una politica di ringiovanimento ci sarebbe poco spazio per un giocatore che entra nel 2021 nel suo 34esimo anno di vita. Che sia pure Gervinho… .

Bisognerà però attendere, il paradosso dell’ivoriano, con la valigia da almeno due sessioni, è strano. E’ la stella, eppure può essere ceduto. Difficilmente una squadra che lotta per salvarsi cede il suo asso, a meno che l’offerta sia di quelle che non si possono rifiutare. E pare che né l’Inter, né la Roma, vogliano avanzarne di tali. I loro forzieri non traboccano di oro, in pochi dispongono di denaro fresco da investire in questi periodi. E magari qualche soldo potrebbe arrivare da mercati esteri (Arabia Saudita), ma sulla scrivania di Carli non è arrivata nessuna richiesta. Se dovesse arrivare del denaro contante, Krause potrebbe sedersi e discutere un’eventuale cessione.

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