I sedici gol subìti nelle otto partite post lockdown testimoniano l’involuzione della retroguardia la quinta meno battuta prima dello stop
Il tallone d’Achille del Parma? La difesa, così dicono i numeri. Quella che prima della sosta forzata era la quinta migliore del campionato, ha già incassato sedici gol nelle otto partite dopo la ripresa, la maggior parte dei quali derivanti da palla inattiva e tiri da fuori. Come sottolinea la Gazzetta di Parma, preoccupa l’involuzione della retroguardia che fino a poco tempo fa giganteggiava sui colpi di testa e, in generale, sui duelli aerei e ora si sta scoprendo troppo vulnerabile: quattro reti, tutte di difensori, Nkoulou, De Vrij, Danilo e Romagnoli, a causa di marcature morbide e distrazioni evitabili. Nel conteggio non rientra l’incornata da due passi dell’ex Bastoni su azione manovrata, che forse rappresenta il simbolo della scarsa attenzione nelle retrovie.
TIRI DALLA DISTANZA. Ancora peggiore il bilancio delle conclusioni dalla distanza, diventate un handicap non indifferente nell’ultimo periodo. Nell’ordine, Zaccagni, Veretout, Soriano, Kessie e Calhanoglu hanno fatto centro da lontano senza essere contrastati a dovere dai crociati. Che, sommando anche i quattro rigori contro subìti, sono scivolati a quota 47 gol presi che ora valgono soltanto la palma di undicesima difesa meno perforata della serie A.