Il testo nella parte diagnostica-medica prevede tamponi il giorno zero e una sola suddivisione tra atleti positivi, senza distinzioni, e negativi
Dopo la bocciatura del documento della scorsa settimana, la Figc si è rimessa al lavoro e ha provveduto a rielaborare il nuovo protocollo sanitario da sottoporre all’attenzione di governo e comitato tecnico-scientifico. In attesa della parte logistica-organizzativa, da definire in base alle indicazioni del Coni, è già pronto il testo sull’aspetto diagnostico e medico che prevede alcune sostanziali novità rispetto al precedente.
TAMPONI E QUARANTENA. Come anticipato dal Corriere dello Sport, lo screening (tamponi e test sierologici) avverrà sempre 3-4 giorni prima del ritorno all’attività ma poi anche il giorno zero e quattro giorni dopo, per ridurre al minimo la possibilità che un nuovo contagiato resti nel gruppo. Isolamento e quarantena per due settimane, come stabilito dalla legge, per chi è venuto a contatto con un infetto dal virus e non più due tamponi in 5-7 giorni indicati nel primo protocollo. E poi azzeramento della differenziazione tra chi ha contratto il virus in forma lieve e chi in forma più pesante (ci saranno solo due categorie: positivi e negativi). Infine, esami delle tre prove spirometriche Holter e da sforzo per tutti.
IL PROTOCOLLO ORGANIZZATIVO. Su questa seconda parte si cercherà di evitare di mandare allo sbaraglio le società e i loro legali rappresentanti, tra i quali i medici sportivi, in merito alle responsabilità civili e penali relative all’infortunistica conseguente il Covid-19, in tutto e per tutto malattia professionale.