In attesa della ripresa (che è sempre più lontana), il difensore albanese lavora a Parma. “Potevo andare via in estate – ha detto su Instagram – ma ho deciso di rimanere”
Il Pendolo di Foucault, secondo storico romanzo di Umberto Eco, è un po’ la fotografia della vita di Kastriot Dermaku. Un pendolo che oscilla per dimostrare, nel caso di quello di Foucault, la rotazione terrestre. Per dimostrare, nel caso di Dermaku, che la rincorsa verso il sogno Serie A alla fine ne è valsa la pena. Ha oscillato parecchio il pendolo della vita di Kastriot: passaporto italo-albanese, nato a Scandiano in provincia di Reggio Emilia. Ironia del destino a pochi chilometri da Parma, la squadra che ha creduto in lui grazie all’intuizione del Direttore Sportivo Daniele Faggiano che lo ha prelevato a parametro zero dal Cosenza l’estate scorsa.
“Potevo andare via in estate ma la mia volontà è sempre stata quella di restare qui e giocarmi le mie carte”, ha confessato pochi giorni fa su Instagram. L’esordio in A è arrivato a 27 anni, tanta gavetta prima di coronare il sogno di una vita. E ora, Kastriot, apre le porte di casa sua in questo periodo lontano dai campi. E’ stato il protagonista, domenica, della giornata raccontata sulle stories del profilo Instagram in casa Parma. Colazione con due uova, pane tostato e avocado. Il giusto mix seguendo i consigli del nutrizionista del Parma Tindaro Bongiovanni e di Mister D’Aversa, sempre attento anche a questi aspetti.
La vita in casa permette anche di dedicarsi a quei passatempi che non sempre è possibile coltivare. Così, sorseggiando un caffè, tv sintonizzata su Netflix per dedicarsi ad una nuova puntata di Freud. E’ quasi ora di pranzo e Kas, come lo chiamano tutti, si dimostra pratico anche ai fornelli: petto di pollo e un po’ di riso. Giusto il tempo di rimettere a posto in cucina e via in giardino, per l’allenamento giornaliero. Cyclette al ritmo di Life is Good, brano di Future. Dopo la sgambata, un piccolo spuntino a base di frutta secca, banane e succo di frutta.
Il tempo di una doccia ed è già ora di cena per Dermaku, che posiziona il telefono in cucina spadellando il suo vitello con funghi accompagnato da barbabietole e, perché no, da un bicchiere di vino rosso. Prima di dormire, è tempo di leggere. Il libro che accompagna questa vita forzata in casa è il Pendolo di Foucalt, di Umberto Eco. E chissà che, tra una pagina e l’altra, Kas non ripensi anche alle oscillazioni della sua vita e a quelle che ancora ci saranno da fare.