I più realisti ipotizzano una ripartenza a metà maggio e a quel punto bisognerebbe chiedere le deroghe per proseguire oltre la fine di giugno
Avanti anche fino a luglio inoltrato. Naturalmente dopo aver incassato, dalla Figc e dagli altri organi competenti, tutte le deroghe. In primis quella necessaria per allungare di un tot di giorni i contratti dei calciatori in scadenza il 30 giugno. E’ lo scenario proposto dal Corriere dello Sport che comincia a considerare le ipotesi più pessimistiche, ben oltre la scadenza del 2-3 maggio.
OPZIONI. L’assemblea di ieri della Lega ha fatto capire che il weekend del 4-5 aprile è pura fantascienza e la successiva data del 25-26 dello stesso mese rappresenta solo una flebile speranza per i più ottimisti. I più realisti vanno a metà maggio che significherebbe, giocando ogni tre giorni, chiudere la stagione a luglio inoltrato. Il campionato di notte, in piena estate, avrebbe sicuramente un grande fascino e segnerebbe la ripartenza del Paese dopo la lotta al coronavirus ma ci sarà da lavorare parecchio su possibili incastri anche con il calendario rimodellato delle Coppe europee.
NO TAVOLINO. Permane “la volontà unanime di portare a termine il campionato non appena le disposizioni delle autorità governative e le condizioni sanitarie lo permetteranno“. Assegnare lo scudetto a tavolino alla Juventus in base alla classifica attuale (prime quattro in Champions, blocco delle retrocessioni e una A a 22 con le due promozioni dalla B) provocherebbe parecchi problemi e la Lega non sta valutando questa soluzione estrema. Scontato lo spostamento dell’inizio del prossimo campionato a inizio settembre ma non troppo in là perchè nel 2021 ci saranno gli Europei.