L’ad dell’Inter non usa giri di parole e si scaglia contro la Lega. “Aveva scelto una linea poi l’ha cambiata, si doveva gestire meglio la vicenda”
L’amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, non ci sta e fa valere le proprie ragioni dopo il cambio di rotta che ha visto il rinvio delle cinque partite di serie A originariamente in programma a porte chiuse. “Non è una sconfitta per l’Inter. E’ una sconfitta per il sistema calcio che doveva gestire meglio questa vicenda“.
CAMBIO DI LINEA. “Fermo restando che il Paese è in emergenza e che bisognava salvaguardare la salute dei cittadini, da dirigente non posso che constatare la situazione paradossale che si è creata: non si può dire il martedì che è indispensabile giocare a porte chiuse, con tanto di direttive da parte del Governo, inviare il giovedì un comunicato nel quale si dispongono cinque incontri senza pubblico e poi rinnegare tutto il sabato, a poche ore dall’inizio delle gare. Se era stata decisa una linea, doveva essere seguita“.
SQUILIBRIO. “La mia non è una questione di principio: siamo di fronte purtroppo a uno scenario che non è più razionale, a una situazione totalmente squilibrata sotto l’aspetto competitivo. L’Inter e il Sassuolo, tanto per fare due esempi, non giocano da due giornate, mentre altre formazioni hanno disputato tutte le partite. Vi sembra normale?“.
COLPA. “Credo che in questo caso un ruolo importante lo abbia giocato la Lega. Determinante doveva essere la sua presa di posizione che a dire la verità c’era già stata con un comunicato che parlava di giocare a porte chiuse. E invece..“.
STESSO CRITERIO. “Con le eventuali partite del prossimo weekend da giocare a porte chiuse, è obbligatorio adottare lo stesso criterio di questa settimana. Ovvero devono essere rimandate. Assolutamente. Su questo non ci piove. Se non sono state disputate a porte chiuse Juventus–Inter, Parma–Spal e altre tre partite perchè si dovrebbe giocare senza pubblico Inter–Sassuolo?”.