La speranza concreta è che la situazione possa tornare alla normalità già nei prossimi giorni in modo da ospitare i tifosi sugli spalti
L’ordinanza della regione Piemonte sulla sospensione delle manifestazioni sportive, eventualmente da disputarsi solo a porte chiuse, scade nella giornata di domani. Quella del Dpcm (decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) si protrae fino a domenica 1° marzo, sempre che nel frattempo non ci sia un aggiornamento per alleggerire il peso delle misure di contenimento.
A PORTE APERTE?. Da queste valutazioni dipenderà anche il destino del recupero tra Torino e Parma riprogrammato per mercoledì 11 marzo alle 18,30 dopo il rinvio di domenica scorsa a causa dell’allarme coronavirus. L’idea di spostarla tra due settimane nasce anche dalla volontà di temporeggiare, in attesa dell’evolversi della situazione (il 4 sarebbe stata una data troppo ravvicinata e potenzialmente ancora a rischio), e dal desiderio delle due squadre di (ri)aprire le porte ai tifosi.
IPOTESI CONCRETA. I nuovi casi di positività di Asti e di Novara e quello del calciatore della Pianese, ultima avversaria della Juventus Under 23 in serie C, invitano alla prudenza e alla massima cautela ma con il passare delle ore si fa largo l’ipotesi di una partita a porte aperte che preveda la presenza del pubblico sugli spalti. Soprattutto se le restrizioni termineranno già domenica sera o, nel peggiore dei casi, qualora le misure adottate non fossero sufficienti, saranno prorogate al massimo di altri sette giorni. Ancora fuori dallo spazio temporale di Toro–Parma.
BIGLIETTI VALIDI. Il Torino ha già provveduto a comunicare in questi giorni che i biglietti emessa per la gara poi rinviata domenica saranno validi per il recupero. Si attendono indicazioni sulle modalità per gli eventuali rimborsi.