L’attuale tecnico del Parma, che ha festeggiato la sua cinquantesima panchina in serie A, ricorda un po’ Scala, Ranieri e Guidolin
Proprio domenica Roberto D’Aversa ha festeggiato la sua cinquantesima panchina in serie A e la Gazzetta di Parma lo celebra proponendo interessanti paragoni con alcuni suoi illustri predecessori tra le fila dei crociati.
SCALA. Il primo che viene in mente è Nevio Scala, in primis per la fedeltà a un preciso disegno tattico: dal 3-5-2 d’inizio anni Novanta al 4-3-3 attuale tra certezze sempre più consolidate e la volontà di variare il meno possibile. Entrambi sono approdati a Parma agli inizi della carriera e hanno ottenuto la promozione in serie A al primo tentativo. In più, si assomigliano anche nel carattere un po’ burbero che sa toccare le corde giuste con i giocatori per farli rendere al massimo.
RANIERI. La capacità di coinvolgere anche le seconde linee è il tratto che lo avvicina a Claudio Ranieri, il vero artefice della miracolosa salvezza nel 2007. La parabola dei vari Dermaku, Cornelius, Sprocati può essere equiparabile a quella di Muslimovic, Gasbarroni, Coly e Parravicini, che in quei tre mesi e mezzo sotto la guida del tecnico romano vissero il punto più alto delle rispettive carriere.
GUIDOLIN. Tante le analogie anche con Francesco Guidolin, che subentrò in corsa come D’Aversa in Lega Pro e conquistò subito il saltò di categoria. Oltre alla salvezza da neopromossi, nonostante un periodo di flessione nel girone di ritorno. Sul piano tattico i due allenatori tendono a intraprendere una sana battaglia tattica studiando l’avversario nei minimi dettagli. Attraverso un lavoro certosino che tiene in considerazione le qualità degli uomini a disposizione.
