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Kean, Faggiano ci ha visto lungo

Il direttore sportivo aveva provato a tesserarlo nel mercato di riparazione. Prima ancora anche in estate, ma la Juventus non ha ceduto alle lusinghe…

Ci aveva visto lungo Daniele Faggiano. Quando aveva puntato dritto verso Moise Kean ritenendo che potesse essere l’attaccante del Parma in gennaio, aveva avuto fiuto. Il direttore sportivo crociato, nei suoi numerosi incontri con Paratici per cercare di strappargli anche solo in prestito qualche ‘esubero’ (vedi Spinazzola) aveva chiesto con insistenza il giocatore di origine ivoriana nato e cresciuto a Vercelli che ora incanta e sul quale si scatenerà, probabilmente, una vera e propria asta. A meno che la Juventus non decida di tenerlo come ‘alternativa’ e farlo crescere.

In estate e a gennaio, la vecchia signora aveva rifiutato offerte per il prestito, e soldi per l’acquisizione del cartellino, con Mino Raiola che già allora – figurarsi ora – aveva fatto il gioco al rialzo. L’Eintracht di Francoforte aveva offerto 16 milioni di euro, la Juventus aveva avuto la forza di dire no subito. Anche il Milan, intenzionato a puntare sui giovani per valorizzarli – vedi Piatek e la prossima politica che mira al taglio dei ‘rami secchi’ –, aveva chiesto informazioni sul ragazzo. La Juventus difficilmente lo cederà in Italia, più facile vada all’estero, ma il Parma che perderà Inglese a giugno un tentativo per Kean lo rifarà.

Per il prestito, chiaramente, a meno che non voglia puntare deciso sull’acquisizione del cartellino che – a questo punto – diventa un’operazione proibitiva per le casse crociate. Quel che è certo è che Faggiano, in largo anticipo, si era mosso per averlo a disposizione prima in estate, poi a gennaio, chiedendolo alla Juventus anche ai tempi della Serie B, con i bianconeri più propensi a valutare la cessione in prestito a una squadra di Serie A (in quel caso il Verona).

Insomma, molto prima dell’exploit, quando ancora non era stato valorizzato nel percorso delle Nazionali. All’Europeo Under 19, in Finlandia, si mise in mostra, era l’estate del 2018, quando la giovane Italia perse in finale contro il Portogallo all’ultimo secondo. Da lì in poi è stata un’escalation, silenziosa che però ora fa eco. Sono questi i giocatori che il Parma tenderebbe a  valorizzare anche per la prossima stagione, adottando una politica simile a quella del Milan di valorizzazione dei giovani. Ora che Kean ha trovato gloria anche a Parma, sotto gli occhi del ds e D’Aversa, il rimpianto di non averlo avuto forse aumenterà.

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