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Missione Inglese: deve tornare a sorridere

Da quando veste la maglia del Parma non aveva mai vissuto un digiuno così lungo. 487′ senza segnare, gli ultimi centri alla Spal. Ma D’Aversa ha la soluzione

Tra i tanti meriti che Roberto D’Aversa si è preso in questa stagione, la sua prima in Serie A, c’è anche quello di aver cucito addosso a Roberto Inglese l’abito perfetto per farlo esprimere al meglio ed evidenziare le caratteristiche di uomo squadra, emblema del prgamatismo daversiano e dello spirito di sacrificio che va predicando il tecnico del Parma.

Il merito dei 30 punti, tanti quanti il Genoa che a inizio stagione strizzava l’occhio all’Europa, è dell’exploit collettivo guidato dal generale Bob che sta conducendo – contro ogni pronostico – le truppe aggregate da Daniele Faggiano, foraggiato dalla società, verso un porto sicuro. La sfida di sabato contro il Genoa ha un sapore particolare anche per D’Aversa, oltre che per il ds perché – nel caso di risultato positivo – il tecnico compirebbe un altro passo verso l’obiettivo che a questo punto pare alla portata.

In un periodo di convalescenza come questo, in cui ogni cosa buona aiuta a fare meglio (vedi il punto di Empoli) a Roberto D’Aversa servirebbero i gol di un altro Roberto, quell’Inglese a secco da cinque partite, dalla doppietta inutile rifilata alla Spal che aveva aperto il suo 2019 nel segno delle più rosee aspettative. Tre gol in due partite (Udinese e la doppietta alla Spal appunto), poi il lungo digiuno coinciso con il periodo di flessione della squadra, che va a braccetto con il suo.

Inglese si porta dietro qualche problemino, ha una condizione fisica  non ottimale” – andava sibilando tra le righe delle conferenze stampa post Napoli e pre Empoli Roberto D’Aversa che non vede il suo attaccante esultare da 487′. Un po’ troppi. Sicuramente è il digiuno più lungo da quando Inglese veste la maglia crociata. Prima di così aveva trascorso sei partite senza fare gol, ma tre di queste lontano dal campo, e dalla tribuna. Il problema muscolare gli aveva fatto saltare le partite con Empoli e Genoa appunto, oltre che quella con l’Atalanta.

D’Aversa sa però come renderlo felice e farlo tornare a sorridere: gli ha costruito attorno un’intelaiatura pratica, della quale lui è l’asse portante che, assieme a Gervinho, il Parma porta sulle spalle. Lui gioca per il Parma, il Parma in questo momento gioca poco per lui, ma se solo si torna alle origini, a quando la coralità era la forza di questa squadra (e sprazzi di quella luce si sono visti anche al Castellani), anche Inglese (appannato come il resto dei compagni) ne potrebbe beneficiare.

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