Ritratto della Gazzetta dello Sport al difensore del Parma, capitano a Firenze e titolare inamovibile dalla Lega Pro fino alla serie A
SIMBOLO. Dietro ai 25 punti del neopromosso Parma, autentica sorpresa del campionato, non ci sono solo i gol di Inglese, le scorribande di Gervinho e l’esperienza di Bruno Alves ma anche la tenacia operaia e lo spirito da combattente di Simone Iacoponi, il vero uomo simbolo dei crociati. In campo il 17 giugno del 2017 a Firenze nella finale play-off di Lega Pro contro l’Alessandria e ancora a Santo Stefano sempre al Franchi di fronte alla Fiorentina in serie A indossando la fascia di capitano.
PILASTRO. Diciotto presenze su diciotto, tutte da titolare, rappresentano un bottino ragguardevole per chi ha sempre navigato tra Lega Pro e serie B. Il tecnico D’Aversa non può rinunciare a lui come terzino destro di ruolo, all’occorrenza anche centrale, con poca libertà di avanzare e spingere: in pratica uno stopper aggiunto indispensabile per garantire gli equilibri e la copertura ai contropiedisti. Nessuna paura al cospetto dei “mostri sacri” Ronaldo e Icardi perchè la differenza tecnica si può colmare attraverso l’impegno e lo spirito di sacrificio. Quelli grazie ai quali Iacoponi ha conquistato Parma, dalla Lega Pro fino alla serie A.