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La favola di Iacoponi: da Firenze a… Firenze

E’ tornato al Franchi con la fascia al braccio dopo aver trionfato contro Pordenone e Alessandria, nella stagione di Lega Pro

E pensare che era arrivato per puntellare la difesa in Lega Pro. Un acquisto nell’ombra, ‘surclassato’ dalla fama di Valerio Di Cesare e da quella del più ‘celebre’ Gigi Scaglia, finito prestissimo nel dimenticatoio. Un cruccio di Mister D’Aversa che aveva insistito per averlo come elemento di spicco per aumentare il livello di qualità di una rosa costruita per arrivare il prima possibile in Serie B. Di Scaglia si hanno ricordi opachi. Il gol al Pordenone e la finale saltata per squalifica. Quelli di Iacoponi invece, sono tutt’altro che sbiaditi. Anzi, vividi e fulgenti, brillanti e concreti come le sue partite. Oltre alla duttilità (ha fatto tutti i ruoli della difesa a quattro), di Iacoponi si possono ammirare il grande spirito di sacrificio, il senso del dovere, l’abnegazione e la costanza.

Ma non solo in quella mezza stagione (se si considera il fatto che sia arrivato nel mercato di riparazione), ancora oggi.  Iacoponi ha scalato le posizioni di una piramide che lo ha visto giungere abbastanza in fretta ai vertici del gradimento di Roberto D’Aversa, tanto che ora, in Serie A, sì, in Serie A, il tecnico nato a Stoccarda non ne può più fare a meno. E’ il soldato scelto di Roberto D’Aversa, uno a cui non rinuncia mai. Ed è arrivato fino a Firenze con la fascia di capitano stretta al braccio poderoso. Iacoponi ha scritto la sua storia e quella del Parma, incidendola nella memoria dei tifosi che ormai ne hanno fatto un idolo.

L’ultima pagina – in ordine di tempo – risale a Santo Stefano, nel successo sofferto di Firenze dove lui è stato simbolo di una difesa perfetta e guidata proprio dall’ex Entella, arrivato in sordina e capace di prendersi la scena a colpi di contrasti, sportellate, gran corsa e adattamento. Gioca in un ruolo che non è suo, D’Aversa lo ha trasformato in terzino, all’occorrenza, ma lui è e resta sempre un centrale, tanto che le migliori partite – senza nulla togliere al terzino – le ha giocate da centrale.

“Si fa meno fatica – ha detto mercoledì dopo la gara con la Fiorentina – ma gioco dove vuole il mister”. Lo stesso che adesso non può fare più a meno di Cemento armato, così lo chiamano da queste parti. Il soprannome vale l’etichetta indicandone le caratteristiche: pragmatismo e puntualità, zero arzigogoli fini a se stessi, niente ricami, tanta sostanza per il trentenne difensore con un passato nel settore giovanile dell’Empoli e con un futuro tutto da scrivere in maglia Parma, dato che si è guadagnato il rinnovo del contratto fino al 2022 dopo prestazioni ineccepibili e puntuali. Daniele Faggiano, colui che lo ha portato nel silenzio più assoluto a Parma, era stato chiaro. Quando è stato presentato in conferenza stampa aveva detto: “Iacoponi è un giocatore che ha messo spesso in difficoltà le mie squadre. E’ sempre meglio averlo dalla mia parte che contro”. Forse adesso tutti hanno capito il perché.

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