Come sottolinea Tuttosport i crociati rientrano tra le cinque società di serie A a non aver intrapreso rapporti commerciali con il mercato del betting
RIVOLUZIONE. Dal 1° gennaio del 2019, dopo la conversione in legge del Decreto Dignità, è prevista l’entrata in vigore di un pacchetto di norme che potrebbe creare diversi problemi a livello di limiti e divieti (nell’area della comunicazione esterna) alle aziende del betting e, di riflesso, ai club di calcio sponsorizzati (si parla nel complesso di una cifra attorno ai 30 milioni di euro). La Lega Calcio è già al lavoro con gli esponenti del Governo per chiedere di modificare alcuni punti del Decreto che rischiano di penalizzare oltremisura gli affari sponsorizzativi delle squadre italiane.
EMENDAMENTO PROROGA. Proprio per salvare questa tipologia di contratti nelle ultime ore è stato presentato un “emendamento proroga” con scadenza “fino e non oltre il 14 luglio 2019” che consentirebbe a Lazio, Torino, Chievo e Roma di arrivare fino alla fine della stagione senza dover eliminare i marchi dalle maglie da gioco.
BUSINESS. Nonostante il Decreto Dignità l’industria del gioco continua a credere nel prodotto calcio e sono ben tredici le aziende di betting che hanno contratti di esclusiva o partnership commerciali. Otto società sono legate ad Eurobet, altre come Lazio e Torino presentano sulle divise rispettivamente i loghi di MarathonBet e SportPesa. Poi da quest’anno Betway ha deciso di apparire solo sulle casacche d’allenamento della Roma senza dimenticare le altre “big” Juventus, Inter e Milan che hanno stretto nuove partnership con operatori attivi sui mercati asiatici.
PARMA SALVO. Il Parma, assieme a Bologna, Frosinone, Sassuolo e Spal, è tra i cinque club di serie A, sui venti totali, a non aver intrapreso rapporti commerciali con il mercato del betting. In attesa di tempi migliori e di una normativa meno “punitiva” per chi investe nel business delle scommesse.