Il centrocampista slovacco del Parma è sempre l’ultimo a mollare ma attorno a sè nessuno segue il suo esempio in termini di corsa e grinta
Cosa servirebbe al Parma per salvarsi? Undici Juraj Kucka in campo. Risposta fin troppo semplice e banale alla luce delle ultime prestazioni (e non solo), in cui il centrocampista slovacco è davvero l’ultimo a mollare prodigandosi a metterci corsa, grinta e tanta sostanza oltre a ricoprire più ruoli anche all’interno della stessa partita. La fascia di capitano, ereditata da Alves e Gervinho, è il naturale coronamento dei suoi due anni in maglia crociata, onorata sin dal primo giorno.
CORSA. Come scrive la Gazzetta di Parma, a La Spezia è stato il secondo della squadra per chilometri percorsi (11,912) dietro solo a Kurtic e, in più, rispetto ai compagni dimostra quella voglia di vincere e sacrificio indispensabile per raggiungere l’obiettivo a fine stagione. La sensazione è che nessuno stia seguendo il suo esempio, sia tra i “veterani” che tra le giovani leve apparsi poco “intensi”, aggressivi, spesso confusi e demoralizzati. Ci vorrebbero undici Kucka che attorno a sè meriterebbe un contorno decisamente migliore.