L’allenatore a La Gazzetta dello Sport: “Adesso viene il difficile, dobbiamo alzare il nostro livello perché tutte le squadre crescono”
L’allenatore del Parma capolista, Fabio Pecchia, si racconta in un’intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport. Dalle ambizioni personali “Voglio giocare in Europa” alla crescita dei talenti crociati “Bonny e Man mi hanno impressionato“, fino alla corsa alla Serie A: “Adesso viene il difficile“.
PROGETTO – “Un allenatore deve essere valutato per il tipo di lavoro, non solo per il risultato. Questo ti fa vivere con l’atteggiamento giusto. Tutto è iniziato con 6 mesi molto impegnativi, perché lavoravamo bene e le prestazioni c’erano, ma i risultati erano altalenanti. Questo però non ha intaccato la fiducia. Il club vuole investire sui giovani e lavorare su di loro. E quest’anno si vedono i 18 mesi di lavoro che abbiamo dietro“.
DA GRUPPO A SQUADRA – “Ci vuole tempo, è fisiologico. Bisogna saper aspettare. Siamo stati bravi a creare un ambiente inclusivo. Il Parma lo conoscevo da fuori, dall’interno ho capito le problematiche. Una era culturale, con giocatori di 14 nazionalità, e bisognava far capire cosa è la B: serviva tempo, appunto“.
TALENTI – “Sono destinati al calcio estero di alto livello, ma devono completare il percorso di maturazione. Bonny ha fatto il salto più importante, ma determinante è la continuità di Man. Adesso viene il difficile, dobbiamo alzare il nostro livello perché tutte le squadre crescono: già affrontare il Parma carica gli altri, il Parma capolista ancora di più, e adesso che tutti si rafforzano sarà ancora più dura“.
AMBIZIONI – “La B non è una zona di comfort… Ho lasciato Cremona perché il mio lavoro era terminato. Ma la mia sfida è un’altra: voglio giocare in Europa, ogni tre giorni, e quindi preparando le partite in maniera diversa“.
SERIE A- “Adesso viene il difficile, dobbiamo alzare il nostro livello perché tutte le squadre crescono: già affrontare il Parma carica gli altri, il Parma capolista ancora di più, e adesso che tutti si rafforzano sarà ancora più dura. Ci sarà sempre qualcuno a insidiarci. Difficile dire chi, dobbiamo solo guardare a noi“.